Papa Francesco: messa delle Palme, Gesù “vince la tentazione di essere mediatico”

foto SIR/Marco Calvarese

“Preceduti da Maria, innumerevoli santi e sante hanno seguito Gesù sulla via dell’umiltà e dell’obbedienza”. Lo ha sottolineato il Papa, che nell’omelia della Messa per la Domenica delle Palme, e per la Giornata mondiale della Gioventù, ha ricordato “i tanti santi e sante giovani, specialmente quelli ‘della porta accanto’, che solo Dio conosce, e che a volte Lui ama svelarci a sorpresa”. “Cari giovani, non vergognatevi di manifestare il vostro entusiasmo per Gesù, di gridare che Lui vive, che è la vostra vita”, l’appello di ieri: “Ma nello stesso tempo non abbiate paura di seguirlo sulla via della croce. E quando sentirete che vi chiede di rinunciare a voi stessi, di spogliarvi delle vostre sicurezze, di affidarvi completamente al Padre che è nei cieli, allora rallegratevi ed esultate! Siete sulla strada del Regno di Dio”. “Acclamazioni festose e accanimento feroce; è impressionante il silenzio di Gesù nella sua Passione, vince anche la tentazione di rispondere, di essere mediatico”, ha osservato il Papa: “Nei momenti di oscurità e grande tribolazione bisogna tacere, avere il coraggio di tacere, purché sia un tacere mite e non rancoroso. La mitezza del silenzio ci farà apparire ancora più deboli, più umiliati, e allora il demonio, prendendo coraggio, uscirà allo scoperto. Bisognerà resistergli in silenzio, ‘mantenendo la posizione’, ma con lo stesso atteggiamento di Gesù. Lui sa che la guerra è tra Dio e il Principe di questo mondo, e che non si tratta di mettere mano alla spada, ma di rimanere calmi, saldi nella fede. È l’ora di Dio. E nell’ora in cui Dio scende in battaglia, bisogna lasciarlo fare. Il nostro posto sicuro sarà sotto il manto della Santa Madre di Dio. E mentre attendiamo che il Signore venga e calmi la tempesta, con la nostra silenziosa testimonianza in preghiera, diamo a noi stessi e agli altri ‘ragione della speranza che è in noi’. Questo ci aiuterà a vivere nella santa tensione tra la memoria delle promesse, la realtà dell’accanimento presente nella croce e la speranza della risurrezione”.

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