Libia: Guolo (esperto), “sono in tanti a guadagnare dal nuovo conflitto”

Il conflitto libico “va inquadrato dentro altri conflitti sotterranei per l’egemonia nel mondo arabo”. Lo afferma, intervistato dal settimanale diocesano di Treviso “La vita del popolo”, il professor Renzo Guolo, trevigiano, docente di Sociologia della religione all’Università di Padova e grande esperto del mondo arabo, per il quale “non c’è solo la storica concorrenza tra Egitto e Arabia, ma quest’ultima vuole stroncare le ambizioni di Turchia e Qatar, si mette di traverso quando questi ultimi si muovono. Insomma, è un conflitto complicato su più piani. In Libia, poi, il Governo non controlla il territorio, l’autorità statale è una finzione, mentre Haftar controlla la Cirenaica, nella zona orientale del Paese. In questo caos, non si può pensare che l’unica scelta politica sia quella di pagare perché non ci mandino i barconi e i migranti restino nei lager, pubblici o privati”.
È naturale, secondo Guolo, “che si cerchi una soluzione unitaria, che passi per le elezioni. Solo che quando ci si avvicina a questo scenario, si torna sempre in alto mare. L’impressione è che molti ci sguazzino, in questo status quo. In tanti ci guadagnano, pensiamo solo che la Banca centrale stampa denaro per gli uni e per gli altri; la Francia, se Haftar andrà al potere, avrà un ruolo privilegiato. Ma penso soprattutto a contropoteri, alle tante milizie, pensiamo solo che in Libia ci sono prigioni private! Di sicuro ci perdono i tanti migranti schiavi che vivono lì, ma anche i Paesi mediterranei. E non si vede un Paese in grado di avere un ruolo guida”.

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