Progetti formativi personalizzati: Moretti (coordinatore), “aumentare il capitale sociale del territorio per accrescere le chance dei ragazzi”

“Oggi gli adolescenti hanno la leadership del mondo: esempi sono Greta, Malala, i ragazzini del bus di Linate. I Progetti formativi personalizzati sono rivolti proprio agli adolescenti di 9 Regioni e 11 province, per un’iniziativa che si rivolge non solo alle scuole, ma ai territori delle scuole e agli adolescenti”. Lo ha affermato, stamattina, a Roma, nella presentazione ufficiale del progetto, Angelo Moretti, coordinatore dei “Progetti formativi personalizzati” (Pfp) , selezionati dall’impresa sociale “Con i bambini” e finanziati con il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, all’interno del “Bando Adolescenza”. “L’idea è semplice – ha aggiunto – ed è mutuata dai progetti personalizzati con budget di salute. L’idea di un welfare in cui si aggiungono sempre nuovi servizi oggi sembra avvitarsi. Infatti, i nuovi servizi non riescono a rispondere alla domanda di senso che rivolgono gli adolescenti ai territori. La complessità non si risolve se non dal di dentro”. Di qui la necessità di “riconvertire i nostri approcci nel mondo pedagogico. Oggi c’è una sovrabbondanza di progetti, ma non è questa la strada da perseguire. Come nei budget di salute non si prevedevano nuove prestazioni, quanto la costruzione di percorsi relazionali, così nei Pfp vogliamo aumentare il capitale sociale del territorio per accrescere le chance dei ragazzi coinvolgendo tutta la comunità educante. Grazie al progetto le scuole dovranno rivedere il loro rapporto con il territorio. Si faranno ricerche di intervento, mappature dei bisogni del territorio, formazione”. Ci saranno dei “nodi territoriali” del progetto, ruolo che sarà ricoperto principalmente dalle Caritas. “La speranza è che il metodo previsto funzioni e che le scuole lo adottino nei loro piani formativi triennali, già a partire dal prossmo giugno. Il progetto funziona, inoltre, se i territoi saranno capaci di costruire reti resilienti”.
Il progetto prevede “un budget annuo di 600 euro per ragazzo che il Consiglio di classe deciderà come spendere per uno sviluppo di tutto il territorio dove vive l’adolescente”. Il cogestore del progetto (associazioni ed enti del Terzo settore) funzioneranno “da agente di sviluppo sociale, offrendo, in sinergia con Caritas, scuole, famiglie, progetti che aumenteranno le opportunità dei giovani su quel determinato territorio”. Infine, ha ricordato Moretti, “ci sarà una valutazione dell’impatto del progetto da parte dell’Università degli studi del Sannio”.

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