Progetti formativi personalizzati: Borgomeo (“Con i bambini”), “la povertà educativa è la disuguaglianza più odiosa”

“Con il bando Adolescenza è stato approvato un progetto ogni nove presentati: siete stati bravi. È bella e impegnativa la rete che avete creato, con il mix di organizzazioni che partecipano”. Così, stamattina, Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione con il Sud e dell’impresa sociale “Con i bambini”, si è rivolto alla rete che ha costruito i “Progetti formativi personalizzati”, selezionati, per l’appunto, da “Con i bambini” e finanziati con il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Borgomeo è intervenuto a Roma, alla Domus Mariae, alla presentazione nazionale del progetto, che coinvolge 48 partner in 9 regioni e 11 province italiane, per un totale di 100 classi e 2000 studenti in età adolescenziale. Borgomeo ha, quindi, messo a fuoco gli obiettivi del fondo per il contrasto della povertà educativa. Innanzitutto, “stabilire che l’educazione dei giovani non è solo una questione della scuola, ma di tutta la comunità educante. Questa scelta è stata faticosamente tradotta nelle tecniche dei bandi. Siamo arrivati al punto che nel terzo bando, quello sulle nuove generazioni, le scuole non potevano essere più il soggetto responsabile del progetto”. Il secondo obiettivo, ha precisato Borgomeo, “è rafforzare la denuncia del problema. L’opinione pubblica è arretrata rispetto alla questione della povertà educativa. Qui c’è la disuguaglianza più odiosa. Se un ragazzo nasce a Crema ha un destino diverso da un altro che nasce a Caivano. L’80% delle prospettive di vita di un bambino è segnato dal luogo dove si nasce”. Non solo: secondo Borgomeo, “manca la consapevolezza che si tratta di una questione prioritaria, conveniente per tutto il Paese. Che prospettive ha una nazione che ‘brucia’ alcuni suoi territori? Serve un’azione di advocacy. Quando s’indignerà un napoletano per l’abisso che c’è tra i suoi diritti riconosciuti e quelli di un milanese, piuttosto che indignarsi per la differenza di busta paga?”. Infine, il presidente di “Con i bambini”, ha suggerito “di sperimentare un rapporto diverso tra pubblico e privato”. Oggi, ha osservato, “ci sono tanti aggettivi riferiti al welfare: comunitario, generativo, delle relazioni, 2.0. È chiaro che la Pubblica Amministrazione e le istituzioni hanno la nostalgia del vecchio welfare. Purtroppo, è così anche per gran parte del Terzo settore. Il fondo per il contrasto della povertà educativa mette a disposizione mezzo milione di euro. La domanda è: si riesce a fare un intervento pubblico che non sia statale? In Italia pubblico e statale coincidono, ma non dovrebbe essere così”. “I Progetti formativi personalizzati, ad esempio, incrociano risorse e competenze pubbliche in una prosepttiva nuova”, ha concluso Borgomeo.

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