Papa Francesco: per lotta alla tratta “molto rimane da fare”, non aver paura della parola “mercificazione”. “Dio benedica le vittime”

(Foto Vatican Media/SIR)

Nella lotta contro la tratta di persone “si è fatto e si sta facendo molto, ma molto rimane ancora da fare”. Ne è convinto il Papa, che durante l’udienza concessa oggi ai partecipanti alla Conferenza internazionale sulla tratta di persone, organizzata dalla Sezione migranti e rifugiati del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale in questi giorni alla Fraterna Domus di Sacrofano, ha affermato che “di fronte a un fenomeno tanto complesso quanto oscuro come la tratta di persone, è essenziale assicurare il coordinamento delle diverse iniziative pastorali, tanto a livello locale, quanto a livello internazionale”. “Gli uffici preposti delle Chiese locali, le congregazioni religiose e le organizzazioni cattoliche sono chiamati a condividere esperienze e conoscenze e ad unire le forze in un’azione sinergica che interessi i Paesi di origine, transito e destinazione delle persone oggetto di tratta”, la proposta di Francesco, secondo il quale “per rendere più adeguata ed efficace la sua azione, la Chiesa deve sapersi avvalere dell’aiuto di altri attori politici e sociali. La stipulazione di collaborazioni strutturate con istituzioni e altre organizzazioni della società civile sarà garanzia di risultati più incisivi e duraturi”. “Tutte le azioni che si prefiggono di restaurare e promuovere la nostra umanità e quella degli altri sono in linea con la missione della Chiesa, quale continuazione della missione salvifica di Gesù Cristo”, ha ricordato il Papa: “E tale valenza missionaria è evidente nella lotta contro ogni forma di tratta e nell’impegno proteso verso il riscatto dei sopravvissuti; una lotta e un impegno che hanno effetti benefici anche sulla nostra stessa umanità, aprendoci la strada verso la pienezza della vita, fine ultimo della nostra esistenza”. “La vostra presenza, cari fratelli e sorelle, è segno tangibile dell’impegno che molte Chiese locali hanno generosamente assunto in questo ambito pastorale”, l’omaggio di Francesco: “Sono degne di ammirazione le numerose iniziative che vi vedono in prima linea al fine di prevenire la tratta, proteggere i sopravvissuti e perseguire i colpevoli”. Di qui il “particolare ringraziamento alle tante congregazioni religiose che hanno operato – e continuano a operare, anche in rete tra loro – come ‘avanguardie’ dell’azione missionaria della Chiesa contro ogni forma di tratta”. “Vi ringrazio di cuore per quanto state già facendo a favore di tanti nostri fratelli e sorelle, vittime innocenti della mercificazione della persona umana”, ha detto il Papa: “Mercificazione… Non dobbiamo aver paura di pronunciare questa parola”, ha aggiunto a braccio. “Vi incoraggio a perseverare in questa missione, spesso rischiosa e anonima, ma proprio per questo prova irrefutabile della vostra gratuità”, ha concluso Francesco: “Rischiosa per i laici, e anche nelle congregazioni, ti guardano storto”, ha aggiunto a braccio. Poi, sempre fuori testo, una preghiera finale: “Dio benedica tutte le vittime, sia vicino a quanti soffrono il disprezzo, l’umiliazione, la mercificazione”.

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