Scuola: Diaco (Cei), “mettiamoci in ascolto dei più umili, senza rinunciare a essere testimoni e maestri”

“Sentiamoci pienamente immersi e lasciamoci immergere pienamente in un territorio, nella realtà, nelle persone, cerchiamo quelle persone che ci sono e che certamente ci possono dare una mano: sono soprattutto i più piccoli, i nostri ragazzi. Abbiamo sentito che aprire una scuola vuol dire fare qualcosa per i nostri giovani, ma se apriamo una scuola facciamo una cosa anche per noi stessi, perché quei ragazzi, quei giovani, in quella scuola, ci insegneranno moltissimo”. Concludendo il convegno nazionale dei direttori degli Uffici diocesani di pastorale scolastica e per l’insegnamento della religione cattolica, promosso a Palermo, Ernesto Diaco, direttore dell’Ufficio nazionale per l’educazione cattolica, la scuola e l’università, ha invocato la corresponsabilità e la reciprocità. “Mettiamoci anche noi alla scuola delle persone, delle più semplici, delle più umili, di qualunque età e condizione – ha detto -, facciamolo senza rinunciare al nostro compito di essere testimoni e magari anche maestri, ma non finiamo mai di andare a scuola”.
Ai partecipanti all’appuntamento che si sono ritrovati oggi a Brancaccio, nella scuola media che don Pino Puglisi sognò e lavorò per avere, Ernesto Diaco ha cercato di indicare come fare a non perdere la speranza: “Andando avanti, aprendo percorsi nuovi e seguendo l’esempio di chi ci ha preceduto”. Il riferimento è, tra gli altri, proprio al sacerdote palermitano martire e beato. “In questi giorni è emerso con straordinaria evidenza che non si può parlare di don Pino Puglisi al passato, non solo perché, nella fede, lo sappiamo vivo, ma perché lui ancora opera ed è vicino a queste persone che qui abbiamo incontrato e – perché no? – a tutti gli insegnanti e a ciascuno di noi. Don Pino è oggi presente in chi sta proseguendo la sua opera, le sta dando nuove forme e affronta nuove problematiche: lui non ha mai voluto essere protagonista e mettersi al centro o diventare un capofila, ma era semplicemente insieme alle persone”.

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