Papa Francesco: a Unione ciclistica europea, “coltivare uno spirito di altruismo, di generosità e di comunità per aiutare chi è rimasto indietro”

foto SIR/Marco Calvarese

“Lo sport può rivelarsi di grande aiuto per la crescita umana di ogni persona perché stimola a dare il meglio di sé, in vista del raggiungimento di una determinata meta; perché educa alla costanza, al sacrificio e alla rinuncia”. Lo ha detto Papa Francesco durante l’udienza con i partecipanti al congresso annuale dell’Unione ciclistica europea, oggi, in Vaticano. Riferendosi ai “lunghi e impegnativi allenamenti o all’osservanza di una esigente disciplina di vita”, il pontefice ha ribadito che “la pratica di uno sport insegna a non scoraggiarsi e a ricominciare con determinazione, dopo una sconfitta o dopo un infortunio”. Soffermandosi sul ciclismo, Francesco lo ha definito come “uno degli sport, che mette maggiormente in risalto alcune virtù come la sopportazione della fatica – nelle lunghe e difficili salite -, il coraggio – nel tentare una fuga o nell’affrontare una volata -, l’integrità nel rispettare le regole, l’altruismo e il senso di squadra”. “Anche nella vita è necessario coltivare uno spirito di altruismo, di generosità e di comunità per aiutare chi è rimasto indietro e ha bisogno di aiuto per raggiungere un determinato obiettivo”, ha affermato Francesco. Che ha poi ribadito come “gli atleti hanno questa straordinaria possibilità di trasmettere a tutti, soprattutto ai giovani, i valori positivi della vita e il desiderio di spenderla per obiettivi alti e nobili”. “Questo ci fa capire l’importanza, per chiunque pratica uno sport – dai praticanti occasionali, agli amatori, ai professionisti – di saper vivere sempre l’attività sportiva a servizio della crescita e della realizzazione integrale della persona”. Infine, un monito: “Quando lo sport diventa un fine in sé e la persona uno strumento al servizio di altri interessi, ad esempio il prestigio e il profitto, allora compaiono disordini che inquinano lo sport”. Il riferimento è “al doping, alla disonestà, alla mancanza di rispetto per sé e per gli avversari, alla corruzione”.

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