Diocesi: Trento, restano a Lavarone 7 delle 24 migranti. A loro disposizione una canonica

“Abbiamo individuato una soluzione che non cancella del tutto l’esperienza di integrazione realizzata a Lavarone. Mi auguro si possa anche in futuro percorrere ogni strada possibile per offrire ai richiedenti protezione internazionale accoglienza da parte delle nostre comunità”. Così l’arcivescovo di Trento, mons. Lauro Tisi, commenta la notizia dell’accordo tra diocesi di Trento, amministrazione comunale di Lavarone e Provincia Autonoma, in merito al progetto di accoglienza di diocesi e Astalli. Accordo grazie al quale potranno rimanere sull’altopiano sette delle ventiquattro migranti, vale a dire le giovani che avevano già trovato lavoro in zona e l’avrebbero perso a causa del previsto trasferimento. Per queste sette profughe, venuta meno la struttura che le ospitava, la diocesi mette ora a disposizione la canonica di Lavarone Cappella. Un’altra canonica, quella di Fraveggio, in valle dei Laghi, si prepara ad aprire le porte a un gruppo di pakistani (quattro per ora), in possesso del permesso di soggiorno per motivi religiosi, finora ospitati dalla diocesi a Trento. La comunità di Fraveggio, coordinata dal parroco, sta definendo le modalità di accoglienza. Un primo incontro si è svolto nella serata di ieri.

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