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In concomitanza con la Giornata internazionale della donna dell’8 marzo, la Congregazione delle suore missionarie di San Carlo Borromeo (Scalabriniane) ha fatto partire una nuova iniziativa della sua attività apostolica: il suo Servizio itinerante (istituito con la recente riorganizzazione congregazionale) si sposta al confine tra Messico e Stati Uniti d’America.
L’obiettivo è andare a partecipare alla gestione delle emergenze migratorie lì dove si sviluppano, con la solidarietà, la preghiera e l’accompagnamento delle carovane. Saranno tre le sorelle che parteciperanno: una con un trascorso da formatrice, una con un passato tra i migranti di Chicago e una con esperienze vissute tra i migranti dell’America Latina.
“Sono tre suore che hanno avuto un’esperienza speciale e che ora svolgeranno la loro missione in un luogo di frontiera particolarmente caldo per la migrazione – spiega suor Neusa de Fatima Mariano, superiora generale delle Scalabriniane -. Il nostro impegno è principalmente volto a donne e minori migranti, le fasce più deboli che risentono di maggiori problemi quando si trovano costrette a trasferirsi da un luogo all’altro”.
Ci sono tanti luoghi nel mondo da cui le donne sono costrette a fuggire per continue discriminazioni, aggiunge suor Neusa: “Sono ancora troppi questi luoghi e sono ancora troppe le donne che soffrono. Il nostro impegno è soprattutto legato a loro, perché sono una parte fondamentale della crescita di una comunità. E noi vogliamo seguire l’esempio di madre Assunta Marchetti, nostra co-fondatrice, che si rimboccò le maniche per assistere i migranti in Sudamerica, ma ispirandoci all’intelligenza pastorale del nostro fondatore, il beato Giovanni Battista Scalabrini”.
Il servizio itinerante è una sorta di “pronto soccorso di assistenza” che si sposta in relazione alle diverse emergenze migratorie che avvengono nel mondo. Questa volta si apre un fronte al confine tra Usa e Messico: nella sua prima parte, per tre mesi, è a Tijuana e Ciudad Juárez grazie alla collaborazione con la Caritas messicana. A seguire, invece, per altri tre mesi, sarà a Tapachula (frontiera meridionale con il Guatemala).