Una mostra “per illuminare simbolicamente le tante zone d’ombra che oscurano la bellezza e la forza del mondo femminile”. È “Donne in chiaro scuro”, l’iniziativa realizzata dalle Acli di Roma, che arriva domani, Giornata internazionale della donna, nella sede dell’Acea, in piazzale Ostiense. La mostra è frutto del concorso fotografico Fotosocial, promosso dalle Acli di Roma in collaborazione con l’Associazione scuola di fotografia Graffiti. Giunto ormai alla sua IV edizione, il concorso è nato con l’obiettivo di raccontare la grande forza, la poliedricità, la genialità e il valore dell’universo femminile, ma anche le grandi ombre che oscurano il suo splendore come la violenza e le tante discriminazioni. La mostra è stata realizzata nell’ambito del progetto “E…vento di donna” di cui le Acli di Roma sono capofila, con il sostegno della presidenza del Consiglio dei Ministri – dipartimento pari opportunità. L’esposizione raccoglie le 50 fotografie più significative che hanno preso parte al concorso. A queste istantanee è stato affiancato un percorso narrativo di storytelling, che, fra realtà e finzione, accompagna il viaggio del visitatore tra il chiaro e lo scuro del mondo femminile. La mostra si inserisce nel percorso che Acli Roma stanno portando avanti per sostenere le donne a tutto tondo e per contrastare ogni forma di violenza fisica e psicologica, anche grazie allo “Sportello di orientamento e accoglienza per le vittime di violenza e stalking Fiore di loto”, attivo presso i locali della parrocchia di S. Maria dei Monti. “Quelli in mostra – spiega Lidia Borzì, presidente di Acli Roma – pieni di vita, che esaltano la grande forza, la dolcezza, la genialità, le tradizioni, la maternità delle donne, ma allo stesso tempo mettono a fuoco come il mondo femminile sia ancora oggi, purtroppo, attraversato dal buio della violenza, del mobbing, delle discriminazioni e delle tante difficoltà a conciliare la famiglia e il lavoro”. Attraverso il percorso di storytelling affiancato alle immagini, non un “lieto fine”, “ma un finale alternativo che rappresenta un vero e proprio riscatto, reso possibile da un atto di resilienza attivato grazie alla rete”, aggiunge Borzì. “Ed è in questa direzione – sottolinea la presidente di Acli Roma – che istituzioni, Chiesa, forze dell’ordine, società civile, scuola, amici e famiglia devono impegnarsi corresponsabilmente per tenere accesi i riflettori sull’universo femminile e coltivare tutti i giorni un terreno di coltura che tuteli e difenda la dignità e la centralità della donna”.