Migranti: Banos (Università di Puebla), “le carovane per il Messico sono una sfida per il Paese e per la Chiesa”

“Il Messico è una terra di origine, arrivo e transito per le migrazioni, con una tradizione iniziata nel 1800, quando gli Stati Uniti avevano bisogno di manodopera proveniente dal Paese centroamericano”. Esordisce così Emilio Banos, rettore dell’Università Upaep di Puebla, in Messico, che interviene alla seconda giornata del convegno “Curare i migranti per curare il mondo” alla Pontificia Università Lateranense di Roma, per spiegare il fenomeno migratorio nel suo Paese: “Già nel 1940 quasi due milioni di messicani vivevano negli Usa. Il Messico è, d’altra parte, tra i Paesi al mondo che accolgono un maggior numero di migranti”. Per quanto riguarda i transiti, prosegue il rettore dell’Università di Puebla, “ogni anno tra i 200 e i 400mila migranti centroamericani attraversano il Messico in ‘carovane’ dirette negli Usa. Vivono materialmente l’esodo e sono vittime di furti, stupri, violenze, sfruttamenti”. Croce Rossa, organizzazioni ecclesiali e parrocchie sono impegnate ad assisterli, a livello sanitario e per preservare la loro dignità. L’impegno dell’università diretta da Banos si concentra su “attività formative e ricerche interdisciplinari su dialogo interculturale, solidarietà, ospitalità, ricerche interdisciplinari su dinamiche sociali”. Contemporaneamente, conclude, “con la campagna ‘Una scommessa per il futuro’ aiutiamo i giovani, soprattutto delle campagne, a costruire per sé un futuro professionale e imprenditoriale attraverso processi formativi a loro dedicati”.

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