Riforma legittima difesa: p. Occhetta (La Civiltà Cattolica), “rischia di consentire di sostituirsi allo Stato, favorendo i privati ad armarsi”

“È necessario essere consapevoli che non sono mai legittimati l’odio, il rancore o la vendetta. La riforma rischia di consentire la difesa di un diritto minacciato e di sostituirsi allo Stato, favorendo i privati ad armarsi per proteggersi”. Lo scrive padre Francesco Occhetta, scrittore de La Civiltà Cattolica, nel numero di aprile di Vita pastorale, anticipato al Sir, in cui approfondisce la riforma del Parlamento sulla legittima difesa. “I Paesi in cui sono state approvate leggi criminogene più che scoraggiare i malviventi li hanno resi sempre più violenti e armati”, sostiene il gesuita. Che indica come riferimento la Florida. Un esempio che dimostra come “rilasciare, in pochi anni, 350mila licenze per armi ha provocato un aumento dei crimini”. Lo scrittore de La Civiltà Cattolica, dati del ministero della Giustizia alla mano, segnala che “i procedimenti definiti in dibattimento nei tribunali dal 2013 al 2016 sono stati 10 per la legittima difesa e 5 per eccesso colposo di legittima difesa, su un totale di circa un milione e 300 mila procedimenti penali pendenti in Italia”. Così si chiede se “davvero il Paese ha un’emergenza di legittima difesa”. “Oppure, è la narrazione politica che ha creato ‘più paura’ per garantire una sicurezza maggiore”. Segnalando, inoltre, che “negli ultimi cinque anni, le rapine e i furti in abitazione sono diminuiti” e che “le norme vigenti garantivano già ai cittadini di poter difendere legittimamente sé stessi e i propri familiari”, p. Occhetta indica come “urgenti” per “arginare la ‘giustizia fai da te’” una “maggiore presenza dello Stato a livello preventivo e coercitivo, e più controllo sociale di vicinato”. “A livello culturale occorre non trasformare la difesa in attacco”.

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