“Il reddito di inclusione, nel quale molte famiglie hanno riposto qualche aspettativa per attenuare l’intensità delle preoccupazioni quotidiane, non sembra essere riuscito a fornire forme significative di supporto, sia per l’inadeguatezza degli importi sia per l’inesistenza di fatto dei progetti di inserimento sociale e/o lavorativo che pure sono previsti dalla misura”. Lo dice don Benoni Ambarus, direttore della Caritas di Roma, presentando i dati del Rapporto “Caritas in cifre”, che evidenzia come, “a parte alcune rare situazioni di regressione parziale del disagio, nella maggior parte dei casi le condizioni di indigenza permangono o si approfondiscono in contesti già molto drammatici, nei quali emergono in modo evidente le caratteristiche di una povertà multidimensionale: disabilità, peggioramento della salute, forme di indebitamento, problematiche penalmente rilevanti, dipendenze”. In ambito sanitario, cresce il numero di famiglie italiane che chiede assistenza per l’acquisto di medicinali e per le cure odontoiatriche. Tra le persone accolte dai Centri di ascolto diocesani e dai 146 Centri di ascolto parrocchiali, tra loro collegati attraverso la rete diocesana “fattiDirete”, gli italiani sono il 51%, contro il 47% dello scorso anno. Di questi il 65% sono donne. Vive in affitto il 46% delle persone accolte, in dimore di fortuna il 3%, presso amici e parenti l’11%, in occupazione il 3,7%, in centri di accoglienza il 2,8%. L’8,4% ha casa di proprietà.