Nicaragua: accordo tra Governo e opposizione per la liberazione dei detenuti e il ripristino delle libertà democratiche

Governo e Alianza Cívica, il cartello che riunisce i principali gruppi di opposizione, hanno raggiunto ieri un accordo per la liberazione dei detenuti politici e per il ripristino delle libertà democratiche, a quasi un anno dall’inizio delle proteste. Il documento, in diciotto punti, è stato controfirmato anche dal nunzio apostolico, mons. Waldermar Stanislaw Sommertag, presente al tavolo dei negoziati. Il documento è la concretizzazione di quanto già stabilito nei giorni scorsi e l’intenzione è quella di terminare ufficialmente i colloqui il prossimo 3 aprile. Tra i punti accordati la liberazione dei detenuti per motivi politici, l’annullamento dei processi anche per coloro che non sono in stato di detenzione, il rispetto delle libertà e dei diritti democratici, tra i quali quelli di esprimere liberamente il proprio pensiero e di manifestare, la garanzia della libertà d’informazione, lo smantellamento dei paramilitari e di chi è armato senza autorizzazione, la possibilità di mettere sotto controllo i telefoni solo su approvazione di un giudice, l’autonomia per le università, il ripristino della personalità giuridica degli organismi e delle ong che ne erano rimaste prive, la tutela delle minoranze indigene.
In particolare, per quanto riguarda la liberazione dei prigionieri politici, il Governo e Alleanza civica hanno concordato che essa avverrà con la supervisione della Croce Rossa internazionale, mentre garanti di tale processo saranno l’Organizzazione degli Stati americani e il Nunzio apostolico.
Nell’ultimo anno le repressioni governative hanno causato almeno 325 vittime e quasi un migliaio di detenuti. Accanto alla speranza, prevale però la cautela. Sempre ieri l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani nel suo periodico bollettino ha ricordato che finora il Governo non ha applicato le raccomandazioni che gli erano state rivolte nei mesi scorsi. L’opposizione continua a chiedere l’anticipo delle elezioni presidenziali. Sempre ieri il segretario generale della Conferenza episcopale nicaraguense, mons. Juan Abelardo Mata, vescovo di Estelí, una delle voci dell’episcopato più critiche verso il regime, ha dichiarato in un’intervista a “Trinchera de las Noticias” che il Governo sta semplicemente cercando un’amnistia e che l’opposizione di Alleanza Civica è troppo tiepida, rispetto alla volontà popolare di “cambiamenti radicali”.

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