Unione europea: Univ. Cattolica, “ampia convergenza di opinioni tra parlamentari francesi e italiani, scarsamente comprensibile conflitto tra governi”

Rispetto ad una maggiore integrazione europea, “nonostante le variegate appartenenze politiche” l’indagine rivela “l’ampia convergenza di opinioni su quasi tutti i temi tra parlamentari francesi e italiani rispetto a quelli tedeschi e in particolare sull’eurozona; perché tutto questo si sia invece risolto in un conflitto tra i due governi in vista delle elezioni europee è scarsamente comprensibile”. È quanto si legge in una nota che accompagna la pubblicazione dei risultati della ricerca “United We Stand? – Survey Results on the Views of French, German and Italian Parliamentarians on EU and EMU Reforms” effettuata dall’Università Cattolica in collaborazione con l’École Polytechnique di Parigi, l’Università di Mannheim e di ZEW – Leibniz Centre for European Economic Research.
Confrontando le posizioni dei diversi partiti o movimenti politici con quelle dei gruppi all’Europarlamento, dall’indagine emerge che “En Marche”, la forza politica del presidente francese Macron, “è vicino alla posizione dei social-democratici: è ancora più favorevole di quest’ultimi all’ipotesi di un budget e di un’imposta europea e meno favorevole all’idea di flessibilizzare il patto di stabilità e crescita”.
Per i partiti al governo in Italia, “la Lega ha accenti più europei, soprattutto sulle proposte relative all’eurozona, ma su altre (per es. immigrazione, difesa o fiscalità europea) è contraria quanto e più dei popolari”. “Curioso il caso dei 5Stelle”, si legge nella nota: “Nonostante lo scontro frontale con la Francia di Emmanuel Macron imposto dai suoi leader politici, la posizione dei suoi parlamentari (o almeno di quelli che hanno risposto) risulta vicinissima a quella di En Marche su quasi tutti i temi”.
Secondo i curatori dell’indagine, “un’aggregazione di partiti quali M5S e Lega con Alternative für Deutschland – anche se tutti sono spesso definiti ‘populisti’ dalla stampa – non ha senso data la loro elevata eterogeneità di punti di vista sulle questioni europee”.

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