Parlamento Ue: Nicola Piovani a Strasburgo, sì alla riforma del copyright. “Cultura al centro della civiltà”

Strasburgo: Nicola Piovani nella sede del Parlamento europeo (foto SIR/Marco Calvarese)

(Strasburgo) “Quale risposta dare all’emergere dei sovranismi e dei nazionalismi in Europa? La risposta è l’unità europea, l’unità di tutti quelli che non sono sovranisti e che secondo me, come numero, sono di più, siamo di più, ma più sparpagliati. Quindi cerchiamo di ridurre questo sparpagliamento”. Così risponde al Sir il musicista Nicola Piovani oggi a Strasburgo in concomitanza con la discussione e il voto sulla riforma del diritto d’autore on line. “È uno scampato pericolo”, dice il musicista riguardo l’approvazione della direttiva: “si è rischiato di fare passi indietro nel diritto d’autore, conquista di civiltà nata con la rivoluzione francese; bisogna evitare che venga cancellata con la rivoluzione digitale”. “Questa normativa è dalla parte degli autori e soprattutto dei giovani, che devono emergere. Gli artisti ricchi sono più protetti”, commenta Piovani, e la direttiva non cancella “il diritto di essere proprietari di una poesia, di una musica, uno scritto, un articolo, un romanzo”, che sono “beni immateriali”. “Oggi è stata anche una piccola vittoria dell’Europa in un campo attaccato dai giganti del web che non sono europei”, aggiunge riferendosi agli “strapoteri di Google e compagni”. E parlando ancora di Europa afferma: “Penso che se quando si è formata l’Europa, dal punto di vista legale, economico, si fosse dato un piccolo scampolo di attenzione alla cultura, facendo più orchestre europee, più compagnie teatrali europee, una certa diffidenza dei cittadini contro l’Europa sarebbe disinnescata”; tanto più che “una civiltà che non abbia al centro il tema della cultura è difficile possa essere una grande civiltà”.

 

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