Papa Francesco: alla Pul, “viviamo in un contesto culturale segnato dal pensiero unico”, servono “radici” e “memoria”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Essere avvolti dalle fiamme e rimanere incolumi: lo si può con l’aiuto del Signore Gesù, il Figlio di Dio, e della brezza dello Spirito Santo”. Lo ha assicurato il Papa, nella “lectio divina” che ha tenuto, a sorpresa, alla Pontificia Università Lateranense (Pul), prima di recarsi in Campidoglio. “Anche se viviamo in un contesto culturale segnato dal pensiero unico, che avvolge e addormenta tutti con il suo abbraccio mortifero e brucia ogni forma di creatività e di pensiero divergente, voi camminate incolumi grazie al radicamento in Gesù e nel suo Vangelo, reso attuale dalla potenza dello Spirito Santo”, ha detto Francesco ai presenti: “In questa maniera custodite uno sguardo alto e anche uno sguardo altro sulla realtà, una differenza cristiana apportatrice di novità”. “II percorso accademico che state compiendo in questa Pontificia Università punta non ad isolarvi da questo contesto, ma piuttosto ad abitarlo con consapevolezza critica e capacità di discernimento, in vista di quell’azione nella quale si esprime il vostro contributo alla vita culturale e sociale del mondo”, il tributo agli studenti: “L’adesione al Vangelo e l’accoglimento del ricco patrimonio della Tradizione ecclesiale, a tutti i livelli, non puntano a bloccare il pensiero, né chiedono di ripetere stancamente le formule di sempre: vogliono prima di tutto darvi un punto di vista libero, autentico, fedele al reale, direi ‘sano’, rispetto a questo nostro tempo”. Di qui l’importanza delle “radici” e della “memoria”, per reagire alla “spinta che riceviamo continuamente a vivere in un individualismo comodo e avaro – tutti noi –, preoccupato unicamente del proprio benessere, del proprio tempo libero e della realizzazione di sé…”.

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