Caritas: mons. Caiazzo (Matera-Irsina), “no ad ogni forma di prevaricazione, ricatto ed estorsione”

(da Scanzano Jonico) “No ad ogni forma di prevaricazione, ricatto ed estorsione. No alla cultura del malaffare mafioso. No allo sfruttamento dei lavoratori e al caporalato così presente anche nel metapontino”: lo ha affermato con forza monsignor Antonio Giuseppe Caiazzo, arcivescovo di Matera-Irsina, nella preghiera di apertura del 41° convegno nazionale delle Caritas diocesane sul tema “Carità e cultura”, in corso fino al 28 marzo a Scanzano Jonico (Matera). La cittadina di Scanzano nacque con la riforma agraria del 1950: “E’ un territorio di gente laboriosa, amante della terra, dove vengono coltivate eccellenze come le fragole, le pesche, le susine. Ma quello che è un paradiso rischia di diventare un inferno per gli atti intimidatori che danneggiano l’economia locale”. Mons. Caiazzo ha incoraggiato la gente del suo territorio e tutti i partecipanti al convegno “a non cedere a forme disoneste di richiesta che gridano giustizia al cospetto di Dio”. L’arcivescovo ha ricordato che tanti anni fa Matera “era la vergogna d’Italia” per le condizioni di povertà in cui versava la popolazione, mentre “oggi è diventata la capitale della cultura 2019”. La scelta di Scanzano Jonico come sede del convegno che riunisce 522 rappresentanti di 148 Caritas diocesane (su 218 totali) ha anche aspetti simbolici: è “la città della pace per i bambini – ha spiegato l’arcivescovo – una idea nata da Betty Williams, l’attivista nordirlandese Premio Nobel per la Pace nel 1976. Qui doveva nascere un cimitero atomico, la Williams disse ai bambini che loro sono la risposta e gli adulti devono essere al loro servizio”.

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