Papa Francesco: al Ctg, sì al “turismo lento”, che è l’opposto di quello di “massa”

(Foto Vatican Media/SIR)

Il “turismo lento” è l’opposto di quello “di massa”, perché “promuove la qualità e l’esperienza, la solidarietà e la sostenibilità”. Lo ha detto il Papa, che ricevendo in Aula Paolo VI i dirigenti e i soci del Centro turistico giovanile, in occasione del 70° anniversario dalla sua fondazione, ne ha lodato i principi ispiratori, a partire dalle indicazioni del fondatore, don Carlo Carretto. “La vostra Associazione compie 70 anni”, ha esordito Francesco: “È un bel traguardo, ma è solo la tappa di un percorso. Facendo tesoro del prezioso cammino compiuto finora, siete chiamati a crescere ancora, a sviluppare le vostre attività e diffondere tanti altri frutti di bene”. Poi il riferimento alle origini del Ctg: “Proprio 70 anni fa, alcuni giovani della Gioventù di Azione Cattolica, in viaggio con don Carlo Carretto sul treno che li portava a Ginevra, ebbero l’idea di fondare il Centro turistico giovanile. La sentirono davvero come un’ispirazione, tanto che dopo neanche due mesi diedero vita all’Associazione, sotto la guida di don Carlo, proponendosi di farsi portatori, attraverso molteplici attività ricreative e culturali, di legami sociali ispirati alla partecipazione e a una visione integrale della persona umana, coltivando il sogno di animare e trasformare l’ambiente sociale”. Con “visione integrale della persona”, ha precisato il Papa, “non intendiamo certo una teoria, ma un modo di vivere e di agire; tale visione non si trova prima di tutto dentro un manuale, ma in persone che vivono con questo stile: con gli occhi aperti sul mondo, con le mani strette ad altre mani, con il cuore sensibile alle debolezze dei fratelli. Potremmo anche dire che l’’integralità’ alla quale vi richiamate non allude alla perfezione, ma all’imperfezione; non richiama la compiutezza dell’individuo, quanto la sua incompiutezza e il bisogno di guardarsi attorno per capirsi più a fondo; non spinge a un immobilismo fiero di sé, ma all’umile ricerca di conoscenze sempre nuove, del contatto con le persone, le culture, le problematiche del nostro tempo”. “È con queste finalità che la vostra Associazione promuove il turismo”, l’omaggio di Francesco a quello che il Ctg definisce un “turismo lento”, cioè “un turismo non ispirato ai canoni del consumismo o desideroso solo di accumulare esperienze, ma in grado di favorire l’incontro tra le persone e il territorio, e di far crescere nella conoscenza e nel rispetto reciproco”: “Se visito una città, è importante che non solo ne conosca i monumenti, ma anche che mi renda conto di quale storia ha dietro di sé, di come i suoi cittadini vivono, di quali sfide cercano di affrontare. Se salgo su una montagna, oltre a mantenermi nei limiti che la natura mi impone, dovrò rispettarla ammirandone la bellezza e tutelandone l’ambiente, creando così come un legame con gli elementi naturali fatto di conoscenza, riconoscenza e valorizzazione”.
“Come mascotte di questo turismo attento e costruttivo avete scelto una tartaruga, raffigurata sulla tessera associativa di quest’anno, che con la sua calma determinata ci insegna che la lentezza – se non è frutto di pigrizia – genera attenzione ai luoghi e alle persone, fedeltà alla terra e dedizione ad essa”, ha proseguito il Papa, sottolineando che “proprio la pratica del ‘turismo lento’, basata sull’animazione e l’educazione culturale e ambientale, vi aiuta a vivere in modo diverso e più consapevole ogni momento della vita quotidiana, anche quelli di lavoro e di maggiore impegno”. “Vi auguro dunque di mantenere l’ampiezza dei vostri orizzonti, di vivere gli spazi con la lentezza vigile della tartaruga, e di animare il tempo libero in modo gioioso e gratuito”, l’auspicio finale.

 

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