Funerali card. Danneels: card. Jozef De Kesel (Malines), “fedele al Concilio Vaticano II, era convinto della necessità di rinnovamento e riforma nella Chiesa”

“All’annuncio del Vangelo il card. Danneels ha consacrato la sua vita”, “con il dono della parola che gli è stato dato e che ha toccato tante persone, qui da noi e nella Chiesa universale, sempre con quella semplicità di cuore che è segno di un discepolo di Cristo”. Nell’omelia per le esequie del card. Godfried Danneels questa mattina nella cattedrale di Malines, il card. Jozef De Kesel ha usato queste parole per parlare del suo predecessore. “I lunghi anni del suo sacerdozio ed episcopato rappresentano, sotto molti aspetti, una svolta decisiva, sia per la Chiesa sia per la società: la fine di un’epoca e l’inizio di un futuro sconosciuto e un avvenire incerto. Non è stato facile essere una guida e un pastore in questi momenti. Ma egli lo è stato. Con coraggio e autorità, ma sempre senza spezzare la canna incrinata o spegnere lo stoppino fumante”. Di Danneels, il card. De Kesel ha detto che “non aveva nostalgie per il passato”. “Fedele al Concilio Vaticano II, era fondamentalmente convinto della necessità di rinnovamento e riforma nella Chiesa” nel senso di “una Chiesa aperta che non si eleva al di sopra della gente”, ma che “vive con la gioia e la speranza, ma anche con il dolore e la paura delle persone”. Il card. Danneels “voleva davvero l’innovazione e la riforma. Ma non senza la fonte, la spiritualità, la liturgia vissuta, la preghiera”. Anche nelle riforme strutturali “la cura per l’interiorità restava per lui la priorità”.

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