Siria: mons. Spiteri (nunzio Libano), “rientro organizzato per i profughi nella loro terra”

(Libano) “Un Paese di quattro milioni di persone accoglie più di un milione e mezzo di profughi, è una generosità enorme. Desideriamo tutti un rientro organizzato di questi siriani nella loro terra, in particolare dei cristiani perché il patrimonio cristiano in Siria non solo viene dai primi secoli ma è importante per l’equilibrio tra le fedi”. Lo dice il nunzio apostolico in Libano, mons. Joshep Spiteri, in occasione di un incontro con un gruppo di giornalisti italiani organizzato da Opera Romana Pellegrinaggi e governo libanese, a Beirut. Il vescovo ricorda l’impegno di tante realtà cattoliche, come Caritas e Jrs, che lavorano con i profughi. “Offrono possibilità di dispensari e scuole. È stata realizzata anche una scuola dentro un campo per i bambini siriani”. A differenza dei profughi palestinesi, che “sono rimasti dentro i campi”, i siriani “sono dappertutto”. “Le scuole sono rimaste aperte nel pomeriggio per i bambini siriani, mentre la mattina fanno lezione per quelli libanesi”, racconta il vescovo. Ricordando che “Papa Francesco è molto vicino al popolo libanese”, il nunzio rivela che gli sono stati consegnati “tanti inviti da parte del Libano” per una eventuale visita nel Paese. “La Chiesa è molto attiva in Siria grazie alle organizzazioni cattoliche. Sono state ricostruite diverse chiese ad Aleppo, a Damasco e a Homs. C’è l’appoggio morale della Santa Sede per trovare delle soluzioni a questo problema difficile”.

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