Papa Francesco: udienza, “Dio ci vuole liberi”, “Dio vuole la pace”. Guai ad “alzare le spalle in segno di resa”

foto SIR/Marco Calvarese

Pregando “sia fatta la tua volontà”, “non siamo invitati a piegare servilmente la testa, come se fossimo schiavi”. A precisarlo è stato il Papa, che nella catechesi di oggi, dedicata alla terza espressione del Padre Nostro, ha esclamato a braccio: “No, Dio ci vuole liberi, è lui che ci libera!”. Il Padre Nostro, infatti, “è la preghiera dei figli, che conoscono il cuore del loro padre e sono certi del suo disegno di amore”. “Guai a noi se, pronunciando queste parole, alzassimo le spalle in segno di resa davanti a un destino che ci ripugna e che non riusciamo a cambiare”, il monito di Francesco. Al contrario, il Padre Nostro “è una preghiera piena di ardente fiducia in Dio che vuole per noi il bene, la vita, la salvezza. Una preghiera coraggiosa, anche combattiva, perché nel mondo ci sono tante, troppe realtà che non sono secondo il piano di Dio. Tutti le conosciamo”. “Qui, Padre, c’è la guerra, la prevaricazione, lo sfruttamento; ma sappiamo che Tu vuoi il nostro bene, perciò ti supplichiamo: sia fatta la tua volontà!”, ha esclamato il Papa parafrasando il profeta Isaia: “Signore, sovverti i piani del mondo, trasforma le spade in aratri e le lance in falci; che nessuno si eserciti più nell’arte della guerra!”. “Dio vuole la pace”, il commento a braccio.

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