Giovani: suor Smerilli (Auxilium), “il lavoro manuale è espressione di una cura per gli altri”

“Il lavoro è sempre un’attività spirituale, perché implica un atto di libertà”: sono parole di suor Alessandra Smerilli, docente di economia alla Pontificia Facoltà Auxilium di Roma, che offre un contributo fondativo al Modulo formativo su giovani e lavoro in corso fino a domani a Roma. “Per Gandhi il lavoro manuale è fondamentale: chi non lavora con le proprie mani non sviluppa a pieno la propria umanità – prosegue Smerilli –. C’è una grande saggezza nel coltivare il lavoro delle proprie mani, che parla anche di una speciale cura per gli altri, dimensione che riguarda tutti”. La relazione dell’economista dell’Auxilium prosegue con alcune icone bibliche e momenti della storia della Chiesa: “Il lavoro, oltre ad essere un modo per assecondare la propria vocazione, è anche luogo della rivelazione di Dio: pensiamo alla chiamata dei pescatori Simone e Andrea nel Vangelo di Marco o alle parabole sul Regno di Dio che hanno come protagonisti dei lavoratori. Gesù ha scardinato l’idea di lavoro come maledizione. L’Europa è intrisa di una cultura di lavoro come benedizione, a partire dalla rivoluzione di san Benedetto. Infine, da Leone XIII, prende forma il filone della dottrina sociale, che in fondo non aggiunge nulla al Vangelo”. L’intervento di suor Smerilli si conclude con due provocazioni ai giovani presenti: “Forse la precarietà può insegnarci ad abitare il lavoro diversamente? Forse questo tempo è quello in cui i giovani possono insegnare qualcosa agli adulti?”.

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