Siccità: Coldiretti, 2 miliardi di euro di danni. “Nel nord Italia situazione peggiore del 2017”

“Allo stato attuale nel nord Italia la situazione è peggiore di quella del 2017 che ha creato difficoltà anche per gli usi civili nei centri urbani ed è costata 2 miliardi di euro in danni all’agricoltura a causa della siccità che ha tagliato i raccolti delle principali produzioni, dagli ortaggi alla frutta fino al mais, ma anche alle risaie, ai vigneti e al fieno per l’alimentazione degli animali per la produzione di latte”. Lo afferma in una nota diffusa oggi la Coldiretti, che spiega: “A preoccupare soprattutto al nord è un inverno asciutto segnato da precipitazioni dimezzate (-50% rispetto alla media) che hanno lasciato a secco fiumi, laghi, invasi, terreni e senza neve le montagne, nel momento in cui l’acqua è essenziale per l’irrigazione delle coltivazioni. Il maltempo è atteso come manna dagli agricoltori in molte zone dove non piove da mesi, ma per essere di sollievo la pioggia deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente provocano danni”. “La siccità – precisa la Coldiretti – è diventata l’evento avverso più rilevante per l’agricoltura italiana in termini di danni economici. Su un territorio meno ricco e più fragile per l’abbandono forzato dell’attività agricola in molte aree interne si abbattono gli effetti dei cambiamenti climatici, favoriti anche dal fatto che l’ultima generazioni in 25 anni è responsabile in Italia della scomparsa di oltre ¼ della terra coltivata (-28%) per colpa della cementificazione e dell’abbandono provocati da un modello di sviluppo sbagliato che ha ridotto la superficie agricola utilizzabile in Italia ad appena 12,8 milioni di ettari”. La disponibilità di terra coltivata, conclude Coldiretti, “significa produzione agricola di qualità, ma anche sicurezza ambientale per i cittadini nei confronti del degrado e del rischio idrogeologico”.

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