Legalità: Libera e Avviso Pubblico, il 21 marzo a Padova e in tutta Italia il ricordo delle 1011 vittime innocenti delle mafie “morte per un sogno di democrazia”

“C’è un’Italia che si ribella all’indifferenza, all’illegalità, alle mafie e alla corruzione che devasta i beni comuni e ruba la speranza. Un’Italia consapevole che la convivenza civile e pacifica si fonda sulla giustizia sociale, sulla dignità e la libertà di ogni persona. Un’Italia che il 21 marzo si mobilita per ricordare, con momenti di lettura, di riflessioni, incontri, i 1011 nomi delle vittime innocenti delle mafie” in occasione della Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, promossa da Libera e Avviso Pubblico, che si svolgerà a Padova e simultaneamente in oltre 4000 luoghi d’Italia.
Durante la giornata a Padova, piazza principale e in contemporanea in migliaia di luoghi d’Italia, saranno letti nelle scuole, nelle carceri, nelle stazioni delle Metropolitane, presso associazioni, università, fabbriche, parrocchie i 1011 nomi di vittime innocenti delle mafie, “semplici cittadini, magistrati, giornalisti, appartenenti alle forze dell’ordine, sacerdoti, imprenditori, sindacalisti, esponenti politici e amministratori locali morti per mano delle mafie – sottolinea Libera – solo perché, con rigore, hanno compiuto il loro dovere”. Iniziative per ricordare le vittime innocenti delle mafie anche oltre frontiera con appuntamenti in America Latina, in Africa e in Europa.
“Il 21 marzo, che quest’anno ha il suo centro a Padova collegata simultaneamente con 4000 luoghi d’Italia – ricorda Daniela Marcone, vicepresidente nazionale di Libera e responsabile Libera Memoria -, non è mai stata una data fine a se stessa, ma sempre la tappa di un impegno che dura 365 giorni all’anno nelle scuole, nelle università, nelle associazioni, nelle parrocchie e dovunque i cittadini vivono quella responsabilità per il bene comune che è il primo antidoto al male delle mafie e della corruzione. Le vittime innocenti delle mafie non vogliono essere solo ricordate. Vogliono che continuiamo il loro impegno, che realizziamo le loro speranze. Quelle persone non sono morte per essere ricordate con lapidi, targhe e discorsi di occasione. Ma per un sogno di democrazia che sta a tutti noi realizzare”.

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