Chiesa: mons. Galantino (Apsa), “non parlare all’uomo di oggi con schemi ammuffiti del passato”

Si ha “la stupida pretesa di pensare di poter interloquire con l’uomo di oggi volendo ricondurre tutto a schemi ammuffiti che hanno fatto bene in passato ma che oggi non servono più”. Lo ha sottolineato mons. Nunzio Galantino, presidente dell’Apsa, per il quale “capita di parlare ad un uomo e di un uomo che non esiste più”. Di fronte ai “nuovi paradigmi dell’umano, la Chiesa corre il rischio di trovarsi fuori corso”, ha osservato mons. Galantino, che questa sera è intervenuto all’evento di presentazione della nuova collana delle Edizioni Messaggero Padova “Percorsi di teologia urbana”, diretta dal teologo e scrittore don Armando Matteo. “Il rimpianto per ciò che si ritiene perduto, si traduce spesso in un attivismo sterile: si moltiplicano le iniziative, si finisce per non avere tempo per fermarsi, e tutto per restaurare il passato”, ha scandito il presidente dell’Apsa evidenziando invece che la Chiesa è chiamata a “stare nella città, non per assimilarne lo stile, ma per seminare altro”. “Dobbiamo fare il primo passo verso l’altro, uscire da noi stessi e superare narcisismo”, ha suggerito mons. Galantino per il quale “la Chiesa in uscita è quella che prima di tutto esce dalla retorica, dai luoghi comuni, dal politicamente corretto”. “Le nostre istituzioni – ha lamentato – spesso incarnano al meglio il peggio di quelle pubbliche”. Secondo mons. Galantino, in linea con le indicazioni di Evangelii Gaudium, “la nuova evangelizzazione è offrire spazi di fraternità vissuta, esemplari, capaci di essere un’alternativa al deserto di relazioni”. Bisogna cioè “testimoniare e vivere il Vangelo vero e possibile oggi” e questo, ha concluso, perché “le città possano splendere e non essere solo frastornate da strategie pastorali più o meno accorte e spesso mediocremente fantasiose”.

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