Pastorale sociale: suor Smerilli, “in ascolto dei giovani e dei territori”

(da Treviso) Il “nuovo inizio” della Pastorale sociale e del lavoro parte dal mettersi in ascolto della storia e dei territori, dall’uscire dall’autoreferenzialità, per lavorare insieme, per progetti prima che per uffici, in grado di generare processi. È quanto emerso nel corso della mattinata conclusiva del 4° Seminario nazionale di Pastorale sociale, intitolato “Cercare un nuovo inizio, per una pastorale sociale capace di futuro: lavoro, giovani, sostenibilità”, rivolto in particolare ai direttori degli uffici di Pastorale sociale e alle associazioni interessate, che si è svolto a partire da mercoledì scorso a Treviso. Ettore Rossi, direttore dell’Ufficio di Pastorale sociale della diocesi di Benevento, coordinatore del laboratorio di giovedì mattina incentrato su 66 questionari ai quali i direttori diocesani hanno dato risposta, ha messo in evidenza alcune precondizioni: “Non essere presi dalla necessità del ‘fare fine a se stesso’, ma anche una riorganizzazione egli uffici nelle diocesi che favorisca collaborazioni tra uffici, chiamati a lavorare per progetti nei quali si lavora insieme, senza protagonismi, creando reti e facendo in modo che I progetti diano vita a processi”.
Suor Alessandra Smerilli, docente all’Auxilium, ha parlato di quanto emerso nel laboratorio di giovedì pomeriggio su giovani e lavoro: “Il tentativo è stato quello di riflettere su come la pastorale sociale può accompagnare i giovani, ma soprattutto tentare di capire come collaborare con la pastorale giovanile. Abbiamo vissuto un momento in stile sinodale, con un metodo simile a quello del Sinodo sui giovani e siamo partiti da alcune conclusioni del documento sinodale. Abbiamo riscontrato l’importanza dell’ascolto dei giovani, del coraggio della denuncia, di un nuovo protagonismo giovanile da stimolare, della fiducia e della preghiera”. Tra i temi prioritari emersi, in relazione al tema di giovani e lavoro, le migrazioni, lo spopolamento, la famiglia, le risorse territoriali. Dal laboratorio sono emerse anche alcune idee concrete: campi estivi sul lavoro con i giovani, dei format formativi, l’innesto di giovani negli uffici di Pastorale sociale.

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