Economia circolare: Zoboli (Università Cattolica), “un modello oltre i rifiuti”

“Sebbene l’economia circolare sembri chiara come modello di produzione e consumo basato sulla chiusura dei cicli materiali, essa necessita ancora di chiarimenti circa la sua effettiva novità paradigmatica e il suo positivo potenziale di trasformazione socio-economica”. Lo scrive Roberto Zoboli, docente di Politica economica all’Università Cattolica del Sacro Cuore, su “Vita e Pensiero”, il bimestrale culturale dell’ateneo anticipato al Sir. Ricordando che “l’economia circolare è legata innanzitutto ai rifiuti e rappresenta l’ultimo sviluppo di una delle più articolate e antiche politiche europee”, il docente segnala che “le direttive prevedono obiettivi ambiziosi e target vincolanti per il riciclo dei rifiuti solidi urbani, per i rifiuti di packaging e per la riduzione della discarica”. Ma “il pilastro Action Plan propugna l’economia circolare come qualcosa che vada oltre i rifiuti”. Quella indicata da Zoboli è “una visione vasta di nuovo paradigma economico di produzione e consumo con forti attese di creazione di valore e occupazione”. Soffermandosi sull’“essenza dell’economia circolare”, l’esperto evidenzia che “riguarda la non uscita di risorse utili dal circuito della materialità economica”. “La sua collocazione più appropriata è perciò, nell’ambito, più generale, dell’efficienza d’uso delle risorse”. “In tale prospettiva, un primo livello di circolarità riguarda la ‘chiusura’ del circuito d’uso delle risorse materiali attraverso l’aumento del riciclo e/o del recupero energetico di materiali e del riuso di prodotti”.

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