Pastorale sociale: don Savina (Cei), “migrazioni ripropongono diversità religiosa”, che è “sfida teologica”

(da Treviso) “La situazione storica contemporanea, che pone e ripone al centro della riflessione il tema della religione in un aspetto ampio”. È l’altro punto, definito “pesante”, toccato oggi da don Giuliano Savina, direttore dell’Ufficio nazionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della Cei, durante la tavola rotonda in corso nella seconda giornata del 4° Seminario nazionale di Pastorale sociale, intitolato “Cercare un nuovo inizio, per una pastorale sociale capace di futuro: lavoro, giovani, sostenibilità”, rivolto in particolare ai direttori degli Uffici di Pastorale sociale e alle associazioni interessate, che si è aperto ieri a Treviso, all’hotel Maggior Consiglio.
La situazione migratoria “pone nuovamente con forza il tema della diversità religiosa, una diversità che si emancipa rispetto al vecchio colonialismo ed è questo che oggi fa paura”. Questa “è anche e soprattutto una sfida teologica. C’è il ricomporsi di un mosaico che va compreso, con un contributo spirituale che le Chiese cristiane ed europee devono e possono dare, altrimenti ci sarà un deficit che ci porterà al default intellettuale e morale”.
Ci sono alcuni segnali importanti, su questo fronte: la Laudato Si’, soprattutto nella parte che insiste sull’educazione a una sensibilità ecologica, e l’incontro tra le religioni del Mediterraneo: “Il Papa è riuscito a mettere insieme a Bari tutte le religioni del Mediterraneo! È accaduta una cosa straordinaria e unica, si è avvertito il soffio dello Spirito”.

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