Città mediterranee: Comunità di Sant’Egidio, oggi e domani a Livorno torna “Medì”

“Le città hanno un’anima”: è la prospettiva di “Medì”. Torna a Livorno, oggi e domani, alla Goldonetta, il meeting internazionale della Comunità di Sant’Egidio per lo sviluppo delle relazioni tra le città del Mediterraneo, promosso dalla Comunità di Sant’Egidio con il comune di Livorno e la collaborazione della diocesi di Livorno, il Mibact, il Cesvot e il patrocinio degli Ordini dei giornalisti e degli architetti.
Storici, giornalisti, scrittori, architetti e urbanisti, donne e uomini di terra e di mare ricostruiscono il “volto” odierno di queste città e ne presentano l”’anima”, cioè l’identità, il modo di sentire e di vivere, davanti alle sfide attuali.
Oggi pomeriggio, alle 16.30, il confronto con Andrea Riccardi, storico e fondatore di Sant’Egidio, e Olivier Roy (docente dell’Istituto universitario europeo), dopo la cerimonia d’apertura con il vescovo di Livorno, mons. Simone Giusti, e il sindaco, Filippo Nogarin, punta a disegnare profilo e prospettive delle città mediterranee che, d’altra parte, saranno letteralmente lette, interpretate, dai giornalisti che se ne occupano a Trieste (Emily Menguzzato, “Il Piccolo”), Livorno (Luigi Vicinanza, “Il Tirreno”), Malta (Manuel Delia, “Times of Malta”) e Khalifa Abo Khraisse (Libia, “Internazionale”).
Domani, venerdì 15 marzo, alle 10.30, Medì si pone “sulle rotte dei migranti”, disegnate da Rassil Barada (Beirut, Centro Abaad), Eric Kempson (scultore, Lesbo), Halima Aissa (Tunisi, Associazione Ardepte). Seguirà una testimonianza sui corridoi umanitari, ai quali darà voce Mahfuz Aldaher (Siria).
Nel pomeriggio, dalle 16.30, verrà preso in esame il rapporto tra “Le città e il mare”, grazie a un confronto tra architetti, urbanisti, scrittori, uomini di terra e di mare: Vito Martelliano, urbanista (Siracusa); Waleed Karkabi, urbanista (Haifa); Anis Issa, intellettuale (Alessandria d’Egitto); Simone Lenzi, scrittore (Livorno). Alle 18 Medì omaggerà l’isola di Lesbo.
“Emerge dunque un singolare spazio umano, creato nel rapporto con il mare e dalla prossimità tra le persone; uno spazio in cui è ancora possibile aprire un ambito di incontro e confronto, creativo di nuove idee, nuovi legami e nuova storia, guardando al futuro”, si legge in una nota della Comunità di Sant’Egidio.

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