Venezuela: mons. Biord (La Guaira), “guardiamo con speranza a questo momento storico”

“Abbiamo bisogno di una transizione, con libere elezioni e un rinnovo dei poteri, per rinnovare le istituzioni del Paese. Guardiamo a questo momento storico con speranza, malgrado la fame e la difficile situazione che la gente sta vivendo, nonostante il crollo di molti servizi, il crollo economico e la fame di molte persone”: a parlare all’agenzia salesiana Ans è mons. Raúl Biord, salesiano, vescovo di La Guaira e vicepresidente della Conferenza episcopale del Venezuela. La sua è una diocesi periferica della città di Caracas, situata a una ventina di km dalla capitale, con circa 500.000 abitanti.  “Stiamo vivendo cambiamenti politici profondi. Vent’anni fa venne instaurata quella che è stata chiamata la rivoluzione bolivariana, che ha proposto il socialismo del XXI secolo; ma purtroppo quella rivoluzione è fallita – spiega -. Questo progetto ha causato grande povertà, avendo seguito un modello economico e sociale di grande controllo statale sulle persone, le imprese e sulla libera iniziativa economica. Tutta questa situazione ha portato a un crollo generale dei servizi e al fallimento e alla chiusura di quasi tutte le imprese”. Mons. Biord ricorda che “una delle più grandi catastrofi che questo regime ha prodotto è che quasi 4 milioni di venezuelani negli ultimi 10 anni hanno lasciato il Paese. Le persone molto povere e semplici hanno dovuto lasciare il Paese in autobus o a piedi”. In Venezuela, prosegue, “c’è una situazione di grande povertà, di grande bisogno, e come noi vescovi abbiamo affermato in varie occasioni, siamo di fronte a una situazione di illegittimità del presidente, di illegittimità nello svolgimento delle funzioni e di illegittimità nell’origine”. “C’è un popolo che resiste a piegarsi – afferma -. È un popolo che vuole fornire assistenza umanitaria attraverso le varie organizzazioni civili. La Chiesa ha posto la Caritas a livello parrocchiale e diocesano come centro di aiuto per ricevere gli aiuti e distribuirli alla popolazione più vulnerabile, che sono i bambini malnutriti, le madri in gravidanza e allattamento e gli adulti con malattie terminali. Il popolo venezuelano ha diritto a vivere con una qualità della vita buona e a poter dare un futuro ai suoi giovani”. “Guardiamo a questa situazione con speranza. Preghiamo Dio che la transizione sia pacifica”, conclude.

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