Quaresima: mons. Antonazzo (Sora), “con il discernimento, Dio aiuta l’uomo a entrare meglio in se stesso”

“Luce sul mio cammino. Parola e discernimento” è il titolo della lettera pastorale di mons. Gerardo Antonazzo, vescovo di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo, per Quaresima e Pasqua 2019, indirizzata a “coppie, famiglie e giovani”. In un itinerario di evangelizzazione, viene proposta una serie di meditazioni su diverse figure bibliche, da Abramo a Mosè, da Maria al cieco di Gerusalemme, da Geremia al “discepolo mancato” (o giovane ricco) fino a san Giovanni, legate al tempo liturgico e a diverse situazioni di vita. “La coscienza è il luogo interiore della responsabilità e della libertà personale, è il luogo del dialogo con Dio – esordisce –. Molte delle crisi culturali, familiari, sociali, politiche, economiche, finanziarie sono da addebitare alla grave carenza di formazione della coscienza”. E prosegue: “Dio vuole aiutare l’uomo ad entrare in se stesso, per meglio capire il progetto iscritto nella sua stessa natura”, e lo incontra “nella fatica della sua situazione psicologica, dei suoi limiti e delle sue paure”. Nell’incontro tra Maria e l’angelo si concretizza un “invito alla gioia” che la porta a “contemplare il futuro con la convinzione che sarà Dio a guidare la sua esistenza”. In un contesto post-sinodale, mons. Antonazzo conclude con un riferimento a una Chiesa “che diventa per ogni giovane sempre di più ‘luogo di comunione e di missione’”, per “far germogliare un’autentica ‘cultura vocazionale’ che favorisca il discernimento e l’accompagnamento di ogni persona che cerca Dio e si apre alla sua Parola di salvezza”.

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