Venezuela: Bilotta (Iai), gli interessi economici e geostrategici di Usa, Cina e Russia

“È scaduto l’ultimatum internazionale dato a Nicolás Maduro per convocare nuove elezioni in Venezuela, intanto numerosi Paesi Ue decidono di riconoscere la leadership di Juan Guaidó, ma è l’Italia a bloccare una dichiarazione europea congiunta sulla questione”. Lo si legge sulla rivista on line AffariInternazionali, www.affarinternazionali.it, che presenta un articolo di Nicola Bilotta (junior researcher all’Istituto affari internazionali) sulla crisi in corso nel Paese latinoamericano. “Sono passati solo pochi giorni dall’autoproclamazione in piazza di Juan Guaidó come presidente ad interim del Venezuela, una mossa che ha aperto uno scontro istituzionale senza precedenti per Nicolas Maduro. I due presidenti – scrive Bilotta – sembrano studiare le prossime mosse come in una sorta di gioco di scacchi, disegnando ragnatele per garantirsi il supporto internazionale”. “Se Maduro è protetto ai suoi fianchi da due alfieri come Cina e Russia, Guaidó può contare sugli Stati Uniti e sul sostegno della maggioranza degli Stati latini e delle potenze occidentali, fra cui almeno 18 Paesi dell’Ue, compresi Gran Bretagna, Francia, Germania e Spagna”. Nelle dinamiche politiche venezuelane, “ci sono in gioco interessi che vanno anche al di là della legittimità democratica di Maduro o dei diritti dei cittadini venezuelani. Nel supporto strategico a Maduro o Guaidó si scontrano anche le ambizioni economiche e geopolitiche delle diverse potenze mondiali”. L’articolo entra nel dettaglio degli interessi economici e geostrategici delle grandi potenze in Venezuela.

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