Solidarietà: Sacconago di Busto Arsizio, all’oratorio in scena “Stia con noi”. Un musical per sostenere la missione di sr. Catozza ad Haiti

Cultura e solidarietà insieme, dall’Italia a Haiti. È il progetto che vede protagonista la compagnia teatrale dell’oratorio di Sacconago di Busto Arsizio, che sabato 23 febbraio, metterà in scena – con un doppio appuntamento, alle 16 e alle 21 – il musical “Stia con noi”, liberamente ispirato alla Bella e la bestia. Il ricavato dello spettacolo, che vedrà calcare il palco da una trentina di attori dai 14 ai 76 anni, sarà destinato alla missione che suor Marcella Catozza ha fondato all’interno di una baraccopoli sorta nella discarica comunale di Port-au-Prince, ad Haiti. Da 14 anni sr. Catozza, che è originaria di Busto Arsizio, opera ad Haiti ed è impegnata in prima linea a dare un futuro ai bambini più poveri. Durante i recenti disordini che si sono verificati nel Paese, è stato attaccato anche l’orfanotrofio dove opera la suora bustocca. “Uomini armati hanno saccheggiato tutto – racconta la religiosa –, cibo, pannolini, anche quelli per i bimbi handicappati che qui sono particolarmente difficili da trovare. Ci hanno rubato i frigoriferi, i materassi su cui dormivano i bambini facendoli scendere dai letti. La violenza è entrata anche nella nostra casa. Il governo ci ha detto che qui non siamo al sicuro, di lasciare lo stabile, ma noi non abbiamo dove andare”. “Abbiamo deciso di attivare il progetto “Casa Leila” – prosegue – per portare a studiare in Italia i bambini più grandi, in modo che possano in futuro tornare nel loro Paese per cambiare davvero le cose”. I primi 23 bambini, seguiti da altri 14, partiranno presto per l’Italia. La missione di sr. Catozza ospita 147 bambini da 0 a 14 anni. Sono tutti orfani. “Orfani per malattie, orfani per la violenza delle strade, orfani per la fame – spiega – orfani per cause drammatiche, orfani perché le mamme sono morte di parto. Qui succede ancora. Sono bambini che iniziano la vita già con fatica. Sono bambini che vengono portati in un tombino, e lì vengono lasciati”.

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