Papa negli Emirati Arabi Uniti: messa nello Zayed Sports City, le beatitudini “non sono per superuomini”

“Vivere le Beatitudini non richiede gesti eclatanti”. Lo ha spiegato Francesco, ai 135mila fedeli cattolici che gremiscono l’area dello Zayed Sports City (Abu Dhabi), per la prima messa celebrata all’aperto in un Paese arabo, in una giornata che il governo ha dichiarato festa nazionale. “Guardiamo a Gesù”, l’invito di Francesco nell’omelia: “Non ha lasciato nulla di scritto, non ha costruito nulla di imponente. E quando ci ha detto come vivere non ha chiesto di innalzare grandi opere o di segnalarci compiendo gesta straordinarie. Ci ha chiesto di realizzare una sola opera d’arte, possibile a tutti: quella della nostra vita”. Le Beatitudini, allora, “sono una mappa di vita: non domandano azioni sovraumane, ma di imitare Gesù nella vita di ogni giorno. Invitano a tenere pulito il cuore, a praticare la mitezza e la giustizia nonostante tutto, a essere misericordiosi con tutti, a vivere l’afflizione uniti a Dio. È la santità del vivere quotidiano, che non ha bisogno di miracoli e di segni straordinari”. “Le Beatitudini non sono per superuomini, ma per chi affronta le sfide e le prove di ogni giorno”, ha sintetizzato il Papa: “Chi le vive secondo Gesù rende pulito il mondo. È come un albero che, anche in terra arida, ogni giorno assorbe aria inquinata e restituisce ossigeno. Vi auguro di essere così, ben radicati in Gesù e pronti a fare del bene a chiunque vi sta vicino. Le vostre comunità siano oasi di pace”.

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