Fine vita: manifesto interreligioso, in ospedale diritto a sostegno relazionale, pratiche pre e post mortem, rispetto reciproco

“Ogni persona ha il diritto di ricevere all’interno della struttura sanitaria il sostegno spirituale e il supporto relazionale per sé e per i propri familiari”. Recita così il settimo dei nove punti del “Manifesto interreligioso dei diritti nei percorsi di fine vita” promosso da Asl Roma 1, Gmc – Università Cattolica del Sacro Cuore e Tavolo interreligioso di Roma, e presentato e firmato questa mattina nella capitale da 18 rappresentanti di confessioni religiose, responsabili di strutture sanitarie, Asl e associazioni di volontariato. Gli ultimi due diritti “sanciti” dal manifesto sono “diritto al rispetto delle pratiche pre e post-mortem previste dalla religione di appartenenza” e “diritto al rispetto reciproco”. Quanto al primo, la struttura sanitaria “è tenuta a conoscere tali pratiche, a formare adeguatamente il proprio personale e a creare le condizioni perché queste pratiche possano essere realizzate, in conformità con la normativa vigente”. “Ogni diritto – nono e ultimo punto – porta come conseguenza il dovere di ognuno di rispettare il credo religioso degli altri, siano essi pazienti, familiari o personale di cura”.

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