Pace: Impagliazzo (Sant’Egidio) a Human Fraternity Conference, “ravvivare sempre l’arte del dialogo” per non finire in “un mondo buio di odio”

“Ravvivare sempre l’arte del dialogo per consolidare il senso del destino comune, via e base della pace e della convivenza”. “L’alternativa è la guerra o un mondo buio di odio! Tante sono ancora nel nostro mondo i luoghi di sofferenza dovuta alle guerre, al terrorismo e alla violenza. Bisogna riprendere a vigilare!”. Un appello al dialogo in nome dello “Spirito di Assisi” è stato lanciato questa mattina alla sessione inaugurale da Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio, ai 700 capi religiosi alla “Global Conference of Human Fraternity”. Una delegazione di Sant’Egidio partecipa in questi giorni alla Conferenza, organizzata ad Abu Dhabi dal Muslim Council of Elders, con cui la Comunità collabora da tempo per lo sviluppo delle relazioni di dialogo tra Islam e Cristianesimo. “Con il dialogo – ha detto Impagliazzo – si ricuciono i frantumi del mondo, atomi pericolosi e ponti rotti. L’uomo religioso è colui che dialoga. Le religioni, nella loro sapienza millenaria, levigate dalla preghiera e dal contatto con il soffrire degli uomini sono laboratori di umanità”. Il presidente della Sant’Egidio ha dato voce alla “preghiera di tanti disperati in luoghi di dolore o nei viaggi terribili dei profughi” ma ha anche invitato a non rassegnarsi al pessimismo. “Il pessimismo – ha detto – è un consigliere di morte. L’uomo e la donna di preghiera sanno che il mondo non è consegnato al male, ma sarà liberato perché Dio non l’ha abbandonato. Costruire ponti di pace, anche di fronte a correnti contrarie, non rassegnarci ai muri e agli abissi, significa credere che molto, che tutto può cambiare”.

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