Malawi: Comunità di Sant’Egidio, nel 2018 quasi 3mila morti per il cancro alla cervice uterina

In occasione della Giornata mondiale contro il cancro che si celebra oggi, la Comunità di Sant’Egidio focalizza l’attenzione sul lavoro di prevenzione del cancro alla cervice uterina che da anni il programma Dream porta avanti in Malawi. “Il cancro alla cervice uterina è il primo cancro femminile più comune nelle donne tra i 15 e i 44 anni in Malawi – denuncia la Comunità di Sant’Egidio in una nota diffusa oggi – . Secondo le stime dell’Hpv (Human Papilloma Virus) Information Center, aggiornate a dicembre 2018, nel Paese africano i nuovi casi sono stati 4.163 e i decessi quasi 2.900”. “Nonostante i risultati positivi nella lotta all’Hiv – spiega Hawamamary Sangaré, medico che lavora con il programma Dream in Malawi – abbiamo visto tante donne morire non a causa dell’Aids, ma per il cancro alla cervice uterina”.“Dal 2016 ad oggi – aggiunge – abbiamo supportato il Ministero della salute nella formazione di 96 professionisti in 6 distretti, cui abbiamo fornito materiali per lo screening e attrezzature per il trattamento.” Non sono mancate le difficoltà, che spesso andavano oltre le questioni strutturali. “Alcune donne erano riluttanti – racconta Sangaré – non volevano sottoporsi allo screening. Si erano diffuse voci false, come il fatto che lo screening rendesse sterili. Siamo riusciti a chiarire questi malintesi con il supporto di tutta la comunità”. Dream comincia a lavorare sul programma di prevenzione del cancro alla cervice uterina in Malawi nel 2016. La situazione nel Paese presentava molte criticità: non c’erano campagne di sensibilizzazione, le donne non avevano accesso agli screening, soprattutto nelle aree rurali, mancavano le attrezzature, la formazione per i medici e un programma di vaccinazione contro il Papillomavirus, causa di alterazioni delle cellule del collo dell’utero che possono degenerare in tumore. “La situazione in Malawi resta ancora allarmante – conclude la Comunità di Sant’Egidio –  nonostante i passi in avanti in alcune aree. Per questo Dream continua a lavorare nel Paese adottando un approccio che assicuri i massimi risultati al minimo costo, attraverso un sistema leggero basato su piccoli centri di salute diffusi sul territorio, per raggiungere anche le aree rurali e per andare verso pazienti che non riescono ad avere accesso agli ospedali per problemi economici e di trasporto”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Riepilogo

Informativa sulla Privacy