Scuole cattoliche: Usmi, pronte a “fare rete” per condividere progetti e far nascere nuove collaborazioni

Le scuole cattoliche in Italia sono pronte a “fare rete” per condividere progetti e per far nascere forme inedite di collaborazione e corresponsabilità educativa. Una decisione, questa, maturata nel corso del convegno “Famiglia e scuola insieme per l’educazione e l’accompagnamento dei giovani”, organizzato dall’Usmi nazionale (Unione superiore maggiori d’Italia), in collaborazione con gli uffici della Cei. I risultati dei lavori, che si sono tenuti il 23 e il 24 febbraio a Roma, sono riassunti in un comunicato pubblicato oggi dall’Usmi. Per due giorni i circa ottanta partecipanti (soprattutto religiose impegnate a servizio dei giovani, perlopiù in ambito scolastico), si sono confrontati su famiglia e giovani nel contesto socio-culturale contemporaneo e su come oggi la Chiesa possa farsi loro compagna lungo il percorso educativo e formativo. Ed è proprio partendo dall’intervento di don Paolo Gentili, direttore dell’Ufficio nazionale Cei per la pastorale della famiglia, che si è soffermato sull’importanza di “fare rete” tra famiglia scuola e Chiesa, che è nata la proposta di avviare un serio “censimento” delle scuole cattoliche gestite da Istituti religiosi femminili o che agli Istituti fanno riferimento: un passo impegnativo, per arrivare a una mappatura dell’esistente, che favorisca una concreta identificazione della realtà, ma soprattutto delle persone coinvolte, con cui entrare in dialogo e stabilire nuove forme di collaborazione. Spunti di riflessione e approfondimento sono arrivati anche dagli interventi di Pietro Boffi, ricercatore Cisf (Centro internazionale studi famiglia), madre Nadia Coppa, Ernesto Diaco, sr. Anna Monia Alfieri e Cecilia Costa. Quest’ultima ha presentato le richieste emerse dal mondo giovanile nei confronti della Chiesa e presentate nel recente Sinodo dei giovani, a cui la stessa Costa ha partecipato come esperta.

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