Robotica: Ishiguro (Univ. Osaka), “attraverso gli androidi comprendiamo meglio noi stessi”

“Attraverso gli androidi possiamo capire la differenza tra umani e robot e comprendere meglio noi stessi e la nostra natura”. Ne è convinto lo scienziato giapponese Hiroshi Ishiguro, “papà” di Geminoid, umanoide che è l’esatta copia di se stesso. In un’intervista al Sir, a margine del workshop “Robo Ethics. Humans, machines and health” in corso fino a questa sera in Vaticano (Aula nuova del Sinodo) per iniziativa della Pontificia Accademia per la Vita spiega le ragioni della sua “creatura” e  illustra la sua visione, in un lontano futuro, di “una società simbiotica umani-robot”. Ishiguri spiega di avere costruito il suo sosia perché “con una copia di me stesso non sarei più stato costretto ad andare continuamente in giro a conferenze e riunioni perché avrei potuto mandare la mia copia” che, controllata da remoto con un microfono e una telecamera, “poteva parlare al posto mio”. Ma c’è anche una ragione più scientifica: “attraverso gli androidi possiamo capire la differenza tra umani e robot e comprendere  meglio noi stessi e la nostra natura”. Lo scienziato pensa che in un lontano futuro la  società sarà composta di uomini e umanoidi, ma già ora abbiamo bisogno di robot androidi perché “il cervello umano è fatto per conoscere e interagire con altri umani, per questo è importante che l’aspetto dei robot sia il più possibile simile all’uomo”.

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