Giovani: Rosina (Ist. Toniolo), persiste “una forte differenza di genere rispetto ai comportamenti nel caso di arrivo di un figlio”

“Un giovane uomo su cinque è già propenso a cambiare modelli di comportamento rispetto a modelli più tradizionali e rigidi di padre e maggiormente schiacciati sul tempo di lavoro. Una percentuale apprezzabile ma ancora bassa, frenata sia da fattori strutturali che culturali, ma anche da un mercato del lavoro poco attento”. Così il demografo Alessandro Rosina, coordinatore scientifico dell’Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo commenta i risultati dell’indagine dell’Osservatorio giovani dell’Istituto Toniolo condotta a gennaio 2019 sui giovani tra i 20 e i 34 anni (campione rappresentativo nazionale di 2.000 giovani) – con il sostegno di Fondazione Cariplo e Intesa Sanpaolo – su lavoro e scelte familiari.
“Il segnale positivo – aggiunge Rosina – arriva, però, dai laureati, per le migliori condizioni economiche, per la maggior apertura verso un nuovo ruolo paterno, ma anche perché tendono maggiormente ad essere in coppia con una donna laureata e che lavora. È in queste coppie che maggiormente si osserva un guadagno di spazio delle donne nel mercato del lavoro e il ritagliare nuovi spazi maschili all’interno della vita famigliare e soprattutto nel tempo dedicato ai figli. Si tratta però di un cambiamento molto lento”.
“Quello che emerge dai dati della ricerca – conclude il demografo – è che continua ad esserci una forte differenza di genere anche nei giovani rispetto ai comportamenti nel caso di arrivo di un figlio. Conta inoltre molto il titolo di studio dei padri”.

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