Chiese Orientali: card. Sandri in Egitto, “documento Abu Dhabi indica meta verso la quale camminare”

La firma da parte di Papa Francesco e dell’Imam di Al-Ahzar, Al-Tayyeb, del documento sulla fratellanza, ad Abu Dhabi, si pone nella scia dell’incontro di San Francesco con il sultano Al Kamil, avvenuto proprio in Egitto, a Damietta, 800 anni fa. “Oggi come allora, è stata fatta la scelta di rimanere discepoli, di ascoltare e di seguire la voce del Signore: non si tratta di mettere tra parentesi la bellezza e la gioia della nostra fede per incontrare l’altro, ma di farlo proprio come discepoli del Signore”. Lo ha detto il card. Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, ieri, durante la Divina Liturgia in rito copto presso la cattedrale di Minia, prima tappa della sua visita in Egitto. “Papa Francesco, che mi ha chiesto di portarvi la sua benedizione e il suo saluto, memore del viaggio in Egitto compiuto nell’anno 2017 – ha detto il prefetto -, ha ascoltato la voce del Signore e lo ha seguito, e come san Francesco si è mosso andandoci innanzi nel porre un gesto, firmando quel documento ad Abu Dhabi. Tutti siamo consapevoli che esso indica un orizzonte, una meta da guardare verso la quale tutti camminare, sappiamo le fatiche che quotidianamente si affrontano anche qui in mezzo a voi, ma non dobbiamo temere perché il Signore custodisce i nostri passi. Nella mitezza di cuore con cui coltiveremo la certezza della Sua presenza potremo vivere in mezzo ai fratelli della Chiesa ortodossa come a quelli seguaci dell’Islam, rilanciando sempre in avanti il dialogo nonostante le possibili tensioni o smentite dei passi che si è deciso di intraprendere insieme”. Per il card. Sandri “si tratta di camminare e di non pensare che il dono della pace possa accadere in un’istante senza che i cuori di ciascuno, cominciando dai nostri, non si preparino ad accoglierlo”. Da qui l’invito a “leggere, a conoscere e a diffondere anche presso i vostri vicini il documento sulla fratellanza”. Al termine della liturgia, concelebrata con mons. Bruno Musarò, nunzio apostolico in Egitto, con mons. Botros Fahim, vescovo dell’eparchia di Minia, e mons. Kyrillos William, vescovo dell’eparchia di Assiut, prima di impartire la benedizione apostolica a nome del Papa, il cardinale ha offerto a mons. Botros insieme ad un piccolo contributo per le attività pastorali dell’eparchia la medaglia commemorativa del viaggio di Papa Francesco ad Abu Dhabi, che ritrae l’incontro tra san Francesco e il sultano. Al card. Sandri è stato fatto omaggio di una icona che ritrae il Cristo Buon Pastore, segno del suo servizio svolto a nome del Santo Padre nell’accompagnare la vita delle Chiese Orientali cattoliche. Prima della celebrazione il card. Sandri è stato accolto nella chiesa di New Minia, l’ultima tra le sei inaugurate in questi cinque anni e fatto visita alla Scuola del Buon Pastore, uno dei sette istituti cattolici consorziati che accolgono circa 5000 alunni, musulmani e cristiani.

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