Incontro abusi in Vaticano: don Maffeis (Cei), gli impegni della Chiesa “passi che anticipano l’aurora”

“Per porre fine alle violenze”, la Chiesa “assume impegni precisi”, quelli con i quali Papa Francesco ha concluso l’incontro in Vaticano, “altrettanti passi che, nella notte del mondo, anticipano l’aurora. Sui bastioni della storia, il popolo di Dio ne è sentinella vigile e operosa”. Lo scrive, in una riflessione per il Sir, don Ivan Maffeis, direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali e sottosegretario della Cei, all’indomani della conclusione, ieri in Vaticano, dell’incontro su “La protezione dei minori nella Chiesa”. Don Maffeis evidenzia che il Papa “chiama per nome l’oscurità, che genera e imbriglia la notte: nelle sue tenebre riconosce all’opera il mistero stesso del male” e “alza, così, il velo su un problema ancora sottostimato e di cui fino a un recente passato ci si proibiva perfino di parlare. Ne passa in rassegna la galleria di orrori, Barbablù nascosti sotto la maschera di genitori, parenti, allenatori, educatori e, purtroppo, sacerdoti: chiarisce che l’universalità del crimine non ne ridimensiona la mostruosità, ma giustifica la rabbia della gente, riflesso dell’ira di un Dio tradito. Si lascia trafiggere dal dolore delle vittime, dai loro stessi sentimenti di vergogna, confusione, paura, senso di colpa, sfiducia, disperazione”.
“Dalla saccoccia della Tradizione”, Papa Francesco, osserva il sottosegretario della Cei, “estrae il tesoro antico e sempre nuovo con cui reagire allo spirito del male: umiliazione, accusa di sé, preghiera e penitenza, misure spirituali che forgiano profeti e santi, capaci di attraversare la valle oscura senza smarrire la direzione”.
Don Maffeis, poi, gli impegni assunti dal Papa, tra cui “la priorità della tutela del bambino sulla difesa dell’Istituzione dallo scandalo; la serietà che ne assicura alla giustizia i responsabili; una selezione più rigorosa dei candidati al ministero; la configurazione dei ministri a Cristo e al suo Vangelo; il rafforzamento delle Linee guida delle Conferenze episcopali (a maggio saranno approvate quelle italiane); la cura pastorale delle persone sfruttate dal turismo sessuale e la collaborazione per arrivare a un quadro giuridico internazionale che consenta di perseguire delinquenti che nemmeno si riconoscono tali”.

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