Papa Francesco: discorso conclusivo incontro abusi, “accusare sé stessi come persone, istituzioni, società”. Curare formazione “con criteri non solo negativi” / 6

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“Nonostante le misure prese e i progressi fatti in materia di prevenzione degli abusi, occorre imporre un rinnovato e perenne impegno alla santità dei pastori, la cui configurazione a Cristo Buon pastore è un diritto del popolo di Dio”. Con queste parole il Papa, nel suo discorso conclusivo del summit vaticano sulla pedofilia, ha ribadito “la ferma volontà di proseguire, con tutta la forza, la strada della purificazione, interrogandosi su come proteggere i bambini; come evitare tali sciagure, come curare e reintegrare le vittime; come rafforzare la formazione nei seminari”. “Trasformare gli errori commessi in opportunità per sradicare tale piaga non solo dal corpo della Chiesa ma anche da quello della società”, la proposta di Francesco: “Il santo timore di Dio ci porta ad accusare noi stessi – come persone e come istituzione – e a riparare le nostre mancanze”. “Accusare sé stessi: è un inizio sapienziale, legato al santo timore di Dio. Imparare ad accusare sé stessi, come persone, come istituzioni, come società. In realtà, non dobbiamo cadere nella trappola di accusare gli altri, che è un passo verso l’alibi che ci separa dalla realtà”. Il quarto imperativo del Papa è la formazione, che contempla la necessità di considerare “le esigenze della selezione e della formazione dei candidati al sacerdozio con criteri non solo negativi, preoccupati principalmente di escludere le personalità problematiche, ma anche positivi nell’offrire un cammino di formazione equilibrato per i candidati idonei, proteso alla santità e comprensivo della virtù della castità”. Poi la citazione di San Paolo VI: “Una vita così totalmente e delicatamente impegnata nell’intimo e all’esterno, come quella del sacerdote celibe, esclude soggetti di insufficiente equilibrio psico-fisico e morale, né si deve pretendere che la grazia supplisca in ciò la natura”.

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