Venezuela: Amnesty, “un organismo indipendente d’indagine per affrontare la completa impunità”

“Chiediamo al Consiglio Onu dei diritti umani di creare un organismo indipendente d’indagine per affrontare la completa impunità che prevale in Venezuela”: è l’appello lanciato in queste ultime ore da Amnesty international a proposito della grave crisi che sta vivendo il Paese, “con massicce violazioni dei diritti umani: la scarsità di cibo e di medicine, l’iper-inflazione, la violenza e la repressione politica hanno costretto dal 2015 oltre tre milioni di persone a fuggire”. Di fronte a questa triste realtà, migliaia di persone sono scese in strada per chiedere un cambio di governo, soprattutto nelle zone povere, c’è una forte presenza dei colectivos (i gruppi armati pro-Maduro). “Le autorità sotto il comando di Nicolás Maduro stanno cercando di usare la paura e la punizione per imporre una riprovevole strategia di controllo sociale contro coloro che chiedono il cambiamento. Il suo governo sta attaccando le persone più povere, quelle che sostiene di difendere e che invece uccide, arresta e minaccia”, ha dichiarato Erika Guevara-Rosas, direttrice per le Americhe di Amnesty International. In soli cinque giorni di proteste sono state uccise 41 persone, tutte a colpi di arma da fuoco. Sono state arrestate arbitrariamente oltre 900 persone, 770 delle quali il 23 gennaio, giorno della protesta nazionale. Amnesty denuncia che durante le proteste dal 21 al 25 gennaio 2019, “le forze di sicurezza sotto il comando di Nicolás Maduro hanno usato forza eccessiva e letale contro i manifestanti e arrestato arbitrariamente centinaia di persone, compresi minorenni, nell’escalation della loro politica repressiva che ha lo scopo di controllare la popolazione del Venezuela e soprattutto di punire gli abitanti dei quartieri poveri che hanno deciso di protestare”. Scioccanti le testimonianze raccolte (oltre 50, tra cui alcuni casi di crimini di diritto internazionale e di gravi violazioni dei diritti umani). Le conclusioni di queste indagini saranno presto ampliate e rese note in un rapporto pubblico.

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