Gioco d’azzardo: Fiasco (sociologo), necessaria “una riforma a garanzia della persona, della società e dell’interesse pubblico”

Tra il 2016 e il 2018, il gioco d’azzardo con istallazioni o punto di vendita fisico in percentuale è diminuito del 9, 80% in Piemonte, dell’8,30% in Valle D’Aosta, del 3,70% in Umbria e Liguria, ma è aumentato, ad esempio, in Sicilia e il Campania, rispettivamente del 4,90% e del 4,80%, in Puglia del 3,10% e dell’1,20% e di 1% in Veneto e Lombardia. Un capitolo a parte dovrebbe essere dedicato ai giochi online, che ormai sono diffusissimi e difficili da controllare. Il dato è stato approfondito e discusso nel corso di una iniziativa organizzata dalla Consulta nazionale antiusura “Giovanni Paolo II”, in collaborazione con la Fondazione antiusura “Santi Mamiliano e Rosalia” di Palermo presieduta da Vittorio Alfisi. Nel corso dell’appuntamento, dal titolo “Azzardo: per una svolta istituzionale a tutela della persona e del bene comune” e che si è svolto a Palermo, è stato il sociologo Maurizio Fiasco a illustrare una analisi dei dati e le linee di “una riforma a garanzia della persona, della società e dell’interesse pubblico”.
“Quando un giocatore perde denaro – ha detto -, si vuole rifare e quindi continua a investire somme crescenti. Parimenti immerso nella palude dei debiti, lo Stato è oberato da una sua crisi, nel dispositivo di spese crescenti e di entrate insufficienti. In questo senso anche la pubblica amministrazione scivola nella rincorsa delle perdite: si vuole ‘rifare’ per reperire il denaro necessario a coprire la spesa corrente degli apparati”. Ed ha aggiunto: “È una spirale che è arduo padroneggiare quando un sistema di gioco industriale si sostiene con l’allargamento continuo del numero dei partecipanti al gioco d’azzardo”.
Anche per Luigi Gaetti, sottosegretario all’Interno, intervenuto alla manifestazione, “il fenomeno del gioco d’azzardo oggi in Italia, per l’espansione registrata negli ultimi anni, sia per il volume delle somme movimentate sia per il numero di persone coinvolte, rappresenta uno dei più allarmanti dal punto di vista della pericolosità sociale che si riscontra principalmente in due campi, quello sanitario e quello della proliferazione e arricchimento delle mafie”.
Gaetti ha evidenziato “la necessità di intervenire con misure efficaci, in grado di affrontare sia le conseguenze dell’espandersi delle forme di dipendenza patologica da gioco, sia il costante ampliamento delle proposte di gioco, la moltiplicazione degli spazi, fisici e virtuali, e gli effetti delle campagne pubblicitarie che molte volte veicolano messaggi ingannevoli attraverso spot televisivi, quotidiani, riviste e cartellonistica pubblicitaria”.

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