Parlamento Ue: da Tajani precisazioni su sua partecipazione a Giornata in memoria vittime delle foibe

(Strasburgo) “Domenica ho partecipato alla commemorazione della Giornata del ricordo delle vittime delle foibe, deponendo una corona sul ciglio della Foiba di Basovizza a Trieste. È una celebrazione solenne istituita da una legge dello Stato italiano del 2004. Mi riconosco nelle parole pronunciato dal Presidente della Repubblica italiana sabato scorso nel suo discorso al Quirinale: ‘Celebrare la Giornata del ricordo, significa rivivere un capitolo buio della storia nazionale e internazionale. Non si trattò di una ritorsione contro i torti del fascismo. Perché tra le vittime italiane di un odio, comunque intollerabile, che era insieme ideologico, etnico e sociale, vi furono molte persone che nulla avevano a che fare con i fascisti e le loro persecuzioni’”. Lo ha dichiarato in apertura di plenaria a Strasburgo il presidente dell’Europarlamento, Antonio Tajani. Dopo la cerimonia di ieri, erano sorte incomprensioni e polemiche rilanciate dalla stampa, specie croata, e sulle quali erano intervenuti anche alcuni eurodeputati della Croazia.
Tajani ha precisato: “Con la mia presenza ho voluto ricordare le migliaia di vittime, principalmente italiane, ma anche croate e slovene, di quella che va considerata una tra le tragedie più efferate del secolo scorso. L’orrore di migliaia di persone gettate, spesso ancora vive, nelle profondità delle cavità carsiche, è un fatto storico acclarato. La Giornata del ricordo mira a ristabilire questa verità”. E ancora: “Nel corso del mio intervento ho voluto sottolineare il percorso di pace e di riconciliazione tra i popoli italiani, croati e sloveni e il loro contributo al progetto europeo. Il mio riferimento all’Istria e alla Dalmazia italiana non era in alcun modo una rivendicazione territoriale. Mi riferivo agli esuli istriani e dalmati di lingua italiana, ai loro figli e nipoti, molti dei quali presenti alla cerimonia”. “Mi spiace se il senso delle mie parole sia stato mal interpretato. Non era mia intenzione offendere nessuno. Volevo solo inviare un messaggio di pace tra i popoli, affinché ciò che è accaduto allora non si ripeta mai più”.
In apertura di seduta, hanno preso la parola alcuni deputati della delegazione del Parlamento che è stata in Nicaragua incontrando in carcere detenuti politici, sottoposti a “gravissime violazioni delle libertà democratiche”. I deputati hanno chiesto a Tajani che il Parlamento si rivolga al presidente Ortega perché rispetti diritti e libertà democratiche. In aula sono stati inoltre sollevati di nuovo i casi di Asia Bibi – della quale da 14 giorni non si hanno più notizie – e la vertenza sostenuta in Sardegna dai pastori che versano in questi giorni il latte per le strade.

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