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Ue: indagine Eurobarometro, corruzione piaga europea. Johansson (Commissione), “continueremo a lavorare per sradicarla”

(Bruxelles) Il 63% di aziende in Europa ritiene che la corruzione sia diffusa e il 51% afferma sia improbabile che persone o aziende corrotte vengano catturate o denunciate alla polizia o ai pubblici ministeri. Il 45% afferma che la forma più diffusa di corruzione siano i favori ad amici e parenti (nel privato come nel pubblico), poi vengono le sovvenzioni a partiti politici in cambio di appalti pubblici o politiche ad hoc (34%), poi ancora la frode fiscale (30%), le regalie (23%) e la corruzione tout court (23%). Per il 78% di chi fa impresa il principale motore per la corruzione è lo stretto legame tra affari e politica; per il 40% il modo sicuro per fare impresa è avere legami politici. Sono alcuni dei dati che emergono da un sondaggio Eurobarometro pubblicato oggi dalla Commissione europea, in occasione della Giornata internazionale contro la corruzione. Se rispetto ai dati del 2013 si registrano alcuni miglioramenti, c’è una forbice enorme tra i Paesi europei per cui in Romania l’88% delle aziende ritengono la corruzione un problema grave, contro il 5% in Danimarca. “La corruzione mina la democrazia e lo stato di diritto, le basi stesse delle nostre società europee; la sua influenza aumenta le disuguaglianze e mina la coesione sociale”, ha dichiarato il commissario per gli Affari interni, Ylva Johansson, commentando i dati e affermando che l’Ue continuerà “a collaborare con le autorità nazionali, le organizzazioni internazionali, la società civile e il settore privato per sradicare la corruzione”.

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