Sport: Us Acli Bologna, giovani calciatori in campo con magliette per dire “no” al razzismo

Una manifestazione con le squadre giovanili, simbolicamente solidali con i coetanei oggetto di episodi razzisti e di bullismo. L’ha organizzata per oggi, sabato 7 dicembre, l’Us Acli di Bologna. Alle 16, nel campo da calcio di Casteldebole, i “pulcini” nati nel 2010 di Idea Calcio 2000 Ssd e Asd Barca Reno scenderanno in campo indossando una maglietta con lo slogan “No razzismo, no bullismo. Sì sport, sì amicizia”. Alle 17, sarà la volta degli “esordienti” del 2007, nell’impianto sportivo A. Lelli: di nuovo Idea Calcio 2000 Ssd, che ha sostenuto l’iniziativa, questa volta contro Antal Pallavicini. L’iniziativa vuole essere una risposta agli episodi di razzismo e di bullismo nelle squadre giovanili. Il più recente è l’episodio che ha visto protagonista un bambino di 8 anni della Murri Calcio di Bologna, che ha apostrofato un avversario, coetaneo, con insulti razzisti. La settimana precedente era stato un bambino di 10 anni a subire lo stesso trattamento, in Brianza, in questo caso ad opera della mamma di un avversario. Una situazione, soprattutto nello sport giovanile e amatoriale, considerata “inaccettabile” da Filippo Diaco, vicepresidente dell’Unione sportiva Acli di Bologna. “In quanto ente di promozione sportiva, l’Us Acli promuove una cultura dello sport che va proprio in direzione opposta al sempre più spiccato agonismo delle squadre giovanili. Spesso – osserva Diaco – sono i genitori stessi a dare il cattivo esempio ai figli. Noi vogliamo creare una nuova cultura sportiva, che promuova il fairplay e le buone pratiche di inclusione attraverso lo sport. Il momento di sensibilizzazione è rivolto anche ai genitori e ai tecnici sportivi delle squadre”.

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