Funerali mons. Brollo: mons. Moraglia (Venezia), “la nobiltà del tratto, umano e sacerdotale, era il suo biglietto da visita”

“L’anima riservata e lo stile pacato hanno contraddistinto, in ogni circostanza, il vescovo Pietro; la nobiltà del tratto – umano e sacerdotale – era il suo biglietto da visita. Sempre delicato e rispettoso, era misurato nei giudizi e tutto quello che definisce una bella persona. Nell’anima portava le radici della sua splendida terra: la Carnia. Per queste caratteristiche, oltreché per la sua profonda fede, fu molto apprezzato e amato”. Lo ha sottolineato in un messaggio mons. Francesco Moraglia, patriarca di Venezia e presidente della Conferenza episcopale del Nordest, che è stato letto durante i funerali, oggi pomeriggio a Udine, dell’arcivescovo emerito, mons. Pietro Brollo. “L’obbedienza – anche non facile – l’ha condotto sempre durante i suoi oltre sessantadue anni di presbiterato e quasi trentaquattro anni di episcopato. Ausiliare di Udine, vescovo residenziale dell’amatissima Chiesa di Belluno-Feltre e, infine, arcivescovo metropolita di Udine – la Chiesa del suo battesimo e del suo presbiterato – ovunque visse tale obbedienza con piena libertà interiore, ovvero con distacco da sé, anche quando ciò richiese sacrificio”, ha sottolineato mons. Moraglia.
“Il vescovo Pietro – ha ricordato il patriarca – fu poi particolarmente attento a valorizzare la vocazione dei fedeli laici, riconoscendone la ministerialità. Tutto ciò lo troviamo ad esempio nella sua lettera pastorale ‘Signore, sulla tua parola’ e in altri suoi puntuali interventi”.

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